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Spettacolo

Se ne è andato Pio D’Emilia, per una vita corrispondente dall’Asia

Published by
Daniele Magliocchetti

Il giornalista aveva 68 anni e da trenta viveva a Tokyo quella che considerava la sua città

Un volto che metteva serenità e allegria. E anche tanta. Nel silenzio, quasi, e all’improvviso, se ne è andato il giornalista Pio D’Emilia, corrispondente di SkyTg24 dall’Asia da oltre 20 anni. D’Emiila è morto a Tokyo in Giappone, come spiega il direttore del tg di Sky Giuseppe De Bellis «quella che considerava casa sua, quella che aveva scelto un po’ per fiuto giornalistico e un po’ per provocazione culturale anni fa, quando l’estremo Oriente era un’area poco battuta dalla stampa europea».

Il giornalista e corrispondente di Sky Pio D’Emilia, scomparso a 68 anni (Notizie.com)

I suoi collegamenti erano sempre pieni non solo di vita e allegria, ma anche di tanta competenza del mondo asiatico ed esperienza incredibile. Si collegava a ogni ora del giorno, quasi per lui non ci fosse differenza di fuso orario con la “sua” Italia che continuava ad amare, anche se preferiva il continente asiatico. In Giappone D’Emilia era arrivato circa 30 anni fa, quando pensava di fare l’avvocato penalista e, grazie a una borsa di studio, avrebbe poi iniziato a studiare procedura penale comparata a Tokyo.

“Ci ha lasciati tutti un po’ più soli”

D’Emilia raccontò il disastro della centrale nucleare di Fukushima (Ansa Foto) Notiize.com

Commovente, sul sito di SkyTg24, la lettera d’addio del direttore De Bellis che sul suo collega aggiunge: «Progettava altri viaggi, altre storie. Gli acciacchi fisici che lo accompagnavano li trattava sempre come fastidi con cui convivere, incidenti di percorso che un periodo di riposo (e di lavoro) nella sua amata casa in montagna, a Misurina, curava meglio dei medici».

E poi aggiunge: «La sua perdita ci lascia senza parole, con una tristezza profonda, con il magone di non aver potuto dirgli per l’ultima volta una qualsiasi cosa, di non avergli lasciato l’ultima parola di una conversazione, come accadeva sempre. Ci mancherà, ci manca già».

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Daniele Magliocchetti