L’impatto ambientale degli sprechi alimentari è grave: è il 10% delle emissioni di gas serra. La frutta il prodotto più scartato
Se non è uno scandalo, poco ci manca. Nel mondo ogni anno vengono buttate oltre un miliardo di tonnellate di cibo, pari al 17% di tutto quello prodotto. Una cosa pazzesca che dovrebbe essere tenuta sotto osservazione perenne. Ma quello che più fa pensare è l’impatto devastante che questo comporta sull’ambiente ma anche e soprattutto sull’economia, oltre che a sollevare un problema etico in una situazione in cui ci sono oltre 800 milioni di persone affamate nel mondo.
È quanto è emerso da uno studio effettuato dalla Coldiretti in occasione in occasione della Giornata nazionale di prevenzione contro gli sprechi alimentari del 5 febbraio con iniziative nei mercati di Campagna Amica in tutta Italia. Gli sprechi alimentari sono una situazione da controllare e cercare in tutti i modi di debellare o quanto meno frenare il più possibile, soprattutto con le tante troppe persone che muoiono di fame ogni giorno nel mondo.
Emissioni associate allo spreco alimentare rappresentano l’8-10% del totale dei gas serra
Quando succedono queste cose ci sono anche delle vicende su cui tener conto come la classifica che si ottiene andando a vedere il tipo di cibo che la gente pensa sia andato a male, quando in realtà non lo è affatto. E questo è uno dei problemi principali, la poca cura e il poco rispetto chela gente ha verso il cibo. Comunque, a guidare la classifica degli sprechi sono le abitazioni private dove si butta mediamente circa l’11% del cibo acquistato. Un’enormità. Mense e rivenditori, invece, buttano via rispettivamente il 5% e il 2%.
Questi dati sono della Coldiretti e sono stati raccolti su informazioni ricevute direttamente dall’Onu. Un fenomeno che determina effetti pesanti sull’economia e sull’ambiente.Si pensa che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra. Il dato sconfortante è che nelle case italiane si buttano nella pattumiera mediamente ogni anno – oltre 27 chili di cibo ogni anno per abitante. Capite bene che non è una cosa accettabile.