La sconfitta nel derby brucia parecchio nell’ambiente rossonero e la decisone dell’allenatore di lasciare in panchina il portoghese, per la seconda volta, fa ancora più discutere
C’era una volta la squadra Campione d’Italia. Perché oggi quel Milan non c’è più, anzi, nel 2023 è addirittura sparito con la quarta sconfitta consecutiva subita domenica contro i rivali cittadini nell’attesissimo derby che doveva servire da rilancio immediato e invece, molto probabilmente, ha messo la pietra tombale su una stagione partita con ben altre ambizioni.
Lo stesso tecnico emiliano, Stefano Pioli, sembra aver perso la bussola del gruppo, proprio lui che lo scorso anno aveva saputo tenere la barra dritta di una rimonta impossibile, cominciando a effettuare scelte cervellotiche anche nella formazione da mandare in campo. E quel Leao in panchina all’inizio delle ultime due partite ha fatto nascere più di un dubbio in tanti.
Da quella rimonta subita in casa contro la Roma nei minuti finali, il Milan di Pioli si è letteralmente squagliato, come evaporato. Cinque sconfitte in campionato, di cui le ultime quattro consecutive, fuori dalla Coppa Italia, sconfitto in finale di Supercoppa italiana e con il ritorno delle Coppe europee con il Tottenham di Antonio Conte alle porte, che mette già i brividi. “Ho scelto di giocare con due punte vicine e per queste caratteristiche, con il 3-5-2 credo che Origi e Giroud siano meglio, Rafa sarà molto utile a partita in corso”, queste le parole del tecnico per provare a dare una spiegazione a una mossa tattica che sembra di chi non sa più che inventarsi per risollevare la testa e allora comincia a provarle un po’ tutte. Ma lasciare lo spacca partite portoghese in panchina, uno dei maggiori artefici del miracolo dello scorso anno, non è sembrata la scelta migliore.
Firmo o non firmo? Perché alla base di tutto, per quanto riguarda il rendimento del portoghese, ci può essere anche questo problema. Un rinnovo rimandato a dopo il mondiale che comunque può aver influito sul rendimento del ragazzo che non ha più la stessa fiducia nei suoi confronti. Era rimasto fuori contro il Sassuolo, ma la panchina nel derby è stata decisamente più scomoda. Ritmi blandi in allenamento anche se il suo fare dinoccolato lo conosciamo bene, ed è vero che l’indolenza fa parte del personaggio, ma il momento attuale richiede uno spirito diverso. “Le scelte che ho fatto sono le migliori per ciò che ho visto durante la settimana”, le parole di Pioli sulla seconda panchina consecutiva di Leao, per un’esclusione, quindi, a cui il tecnico stava pensando già da diversi giorni e non una sorpresa dell’ultima ora. Ma il problema sono le alternative meno che mai all’altezza della situazione, Origi e De Kateleare non sono davvero in grado oggi di tirare fuori il “Diavolo dalla pentola”. Ci vorrebbe il miglior Ibra, ma anche per lui la migliore gioventù oramai è andata.