Pare esserci stato un brusco calo tra gli adolescenti, di giovani che usano internet in modo assiduo e continuo. Come mai?
Forse anche a causa del grande uso che si è fatto del digitale nel periodo legato alla pandemia, pare proprio che di recente, gli adolescenti abbiano iniziato a vivere in modo completamente diverso il loro rapporto con la tecnologia, cominciando proprio dal tempo che loro stessi decidono di passare online e anche le loro finalità.
Ad avere evidenziato questo particolare è stata la lunga ricerca condotta da Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre Italiano, coordinato dal ministero dell’Istruzione e del Merito, curato da Skuola.net, Università degli Studi di Firenze e Sapienza Università di Roma – CIRMPA, proprio durante il Safer Internet Day 2023, che quest’anno ha coinvolto 3.488 ragazze e ragazzi delle scuole secondarie di I e II grado.
Dei risultati davvero inaspettati, che come primo punto hanno messo in risalto il tempo che gli adolescenti decidono di impiegare per l’online: rispetto agli anni precedenti nello stesso periodo, è avvenuta una ulteriore diminuzione di coloro che affermano di essere connessi oltre 5 ore al giorno: oggi sono il 47%, contro il 54% rilevato nel 2022 e addirittura il 77% del 2021. Ma non è tutto.
Si tratta davvero di un dato molto significativo che non solo mette in luce la radicale diminuzione del tempo passato su internet da parte degli adolescenti, ma anche il modo in cui, in quel tempo, decidono di passare il tempo sul mezzo digitale.
La generazione Z infatti usa internet nella maggior parte dei casi per i social e poi per lo svago e la costruzione di reti e community, quindi principalmente per intrattenimento e ancora: 2 su 3 li usano per restare in contatto con gli altri, 1 su 2 per seguire creator e influencer, ma per essere ancora più specifici: il 94% del campione analizzato li utilizza per restare aggiornato sull’attualità, il 39,5% lo utilizza proprio i social network come fonte primaria, il 26,3% si rivolge prioritariamente ai siti di notizie. Il che, peraltro, dovrebbe spingere a intensificare gli sforzi nella lotta alle fake news, che trovano proprio nelle piattaforme il terreno più fertile.
Infine, una parte degli intervistati, ha anche ammesso di utilizzare internet per entrate nei vari siti di e-commerce comprando prodotti o servizi direttamente da una pagina social e poi 1 su 7; detto questo è anche giusto sottolineare come oltre la metà degli intervistati pensa che il futuro anche lavorativo possa essere proprio quello digitale.