Il giocatore svedese parla a Sportmediaset in esclusiva e promette scintille: “Io finito? Ma cosa, tornerò e non lo farò certo per beneficienza…”
Ancora zero minuti all’attivo in questo campionato, un infortunio che lo tormenta dalla passata stagione e un’età, 41 anni, che non ammette repliche e che non lascia scampo sotto tutti i punti di vista. Ma lui è Zlatan Ibrahimovic, il Re e non accetta discussioni. “Sono ancora Dio, il numero 1 e mi ci sento, sto per tornare e non lo farò certo per beneficienza. Le critiche? Tutto normale, ma chi ci critica si ricrederà”.
L’ultima presenza in campo di Zlatan è datata 18 maggio del 2022, il giorno dello scudetto e della partita col Sassuolo, dove lo svedese giocò appena 18 minuti. Era già sofferente alla gamba e alla schiena, ma giocò lo stesso, considerato che era l’ultima di campionato e si decideva lo scudetto. “Ho tanta voglia, voglio fare tante cose, quello che ho perso in questi 7/8 mesi. Ho perso tempo”.
“Leao? C’è il contratto, ma resta il più forte di tutti, deve avere pazienza”
Ibra non vede l’ora di rientrare e far vedere a tutti cosa ancora è in grado di combinare e di far vedere a tutti: “Critiche? È normale, perché se non ti criticano non sei al top. A me criticano da 25 anni perché sono il numero 1, sono abituato. È come mettere benzina sul fuoco e quando scherzi con il fuoco ti bruci”. Sul fatto di sentirsi ancora il numero uno lo svedese non ha dubbi e tocca le corde giuste: “Mi sento ancora Dio? Certo, non cambia niente. Non voglio tornare in campo per beneficenza, se entro in campo lo faccio per portare risultati e per fare quello che ho sempre fatto. Altrimenti non sarebbe una sfida per me, starei a casa a giocare coi miei figli“.
Poi tocca il suo pupillo e compagno di squadra Leao che è al centro delle critiche per le sue prestazioni poco convincenti: “Ha fatto un anno fantastico, ha vinto il premio del migliore giocatore del campionato. Poi il contratto, altri club che ti cercano, il Mondiale e tutto il resto. Ma lui deve restare concentrato e giocare a calcio. Tutto il resto si risolve, lui deve solo pensare a giocare. È diventato più forte rispetto a un anno fa, solo che quest’anno tutti sanno chi è Leao, l’anno scorso invece erano meno concentrati su di lui. Ora invece, sanno che è il più forte di tutti e stanno più attenti su di lui“