E’ arrivata poco fa la decisione del ministro Nordio sulla richiesta di revoca del 41bis avanzata dal legale di Alfredo Cospito. Ecco cosa ha stabilito il Guardasigilli.
In attesa della decisione della Corte di Cassazione, il ministro Nordio si è pronunciato sulla richiesta di revoca del 41bis avanzata dai legali di Alfredo Cospito. Come riportato da La Repubblica, che cita una nota del ministero, il titolare della Giustizia ha respinto l’istanza presentata dall’avvocato dell’anarchico.
Nessuno sconto, quindi, per Cospito. L’anarchico, in attesa del ricorso annunciato dalla difesa e della sentenza della Corte di Cassazione, deve continuare a scontare la sua pena in carcere con il regime duro. Ricordiamo che il 41 bis era stato deciso dall’ex ministra Cartabia lo scorso 4 maggio per quattro anni.
Nessun passo indietro da parte del ministro Nordio su Cospito. Il Guardasigilli, come riferito in una nota da parte del ministero della Giustizia, “con un provvedimento articolato ha respinto la richiesta di revoca del regime speciale di detenzione di cui all’articolo 41bis dell’ordinamento penitenziario, presentata dall’avvocato del detenuto“.
Il legale di Cospito ha subito annunciato che farà ricorso contro questa decisione. In attesa di capire l’esito di questo nuovo tentativo da parte dell’avvocato dell’anarchico, il detenuto dovrà continuare la sua detenzione al 41bis. Regime di carcere duro che, come detto in precedenza, è stato stabilito dall’ex ministro Cartabia nel maggio 2022 per quattro anni.
Le speranze da parte di Alfredo Cospito di uscire dal regime di 41bis non sono terminate qui. Come detto prima, l’avvocato ha annunciato la volontà di presentare ricorso contro la decisione del ministro Nordio e c’è sempre una decisione della Corte di Cassazione che non è ancora arrivata.
La vicenda, quindi, è destinata a tenere banco nei prossimi giorni e queste due decisioni non sono destinate a mettere la parola fine sulla questione dell’anarchico. La Procura ha aperto un fascicolo sulle parole di Donzelli e sentito anche i vertici della polizia penitenziaria. E anche in questo caso ci aspettiamo delle novità nel giro di poco tempo.