Lo ha annunciato il Ministro della Salute Schillaci: “Stiamo valutando nuove regole dopo l’allentamento della crisi epidemica”
Dall’inizio della pandemia Covid-19 ad oggi di storie provenienti dai corridoi degli ospedali se ne sono raccontate a centinaia. Ora che la morsa dell’epidemia sembra aver lasciato definitivamente il nostro paese è ora di intervenire per rimuovere le ultime severe restrizioni introdotte per combattere il Coronavirus.
Sono infatti ancora tanti, tantissimi i pazienti ricoverati in ospedale costretti ad un distacco forzato dai familiari e dagli affetti. Il distanziamento e le restrizioni per combattere la circolazione del virus hanno imposto alle aziende ospedaliere di modulare in base alle proprie caratteristiche il divieto di visita ai pazienti ricoverati con solo piccoli e angusti spazi di libertà. Ad oggi i più fortunati possono godere della visita per non più di 10/15 minuti al giorno e solo di un familiare alla volta, ma c’è anche chi può vedere gli affetti solo in alcuni giorni prestabiliti dal presidio ospedaliero. Il tutto, come confermato anche dagli stessi medici, a discapito del pieno recupero dei pazienti che non possono giovarsi di quel supporto fondamentale e a volte decisivo per la cura.
Ora che la morsa dell’epidemia sta rallentando, sempre sulla scorta dei dati, il ministero è pronto a rimodulare il divieto di visita ai pazienti ricoverati negli ospedali con l’obbiettivo di tornare in maniera graduale alla normalità. A darne notizia proprio il Ministro della Salute Orazio Schillaci, che si dice pronto ad una revisione delle misure ma sempre sulla scorta delle evidenze scientifiche e tenendo in considerazione le situazioni più critiche, ossia quelle che coinvolgono pazienti fragili, immunodepressi e anziani.
Le misure che il governo ha in programma di varare, oltre che a valutare la situazione contingente fino ad una stabilizzazione della situazione epidemica, d0vranno necessariamente tenere conto delle diverse condizioni degli ospedali. Impossibile perciò attendersi delle misure generali alla luce di un contesto come quello italiano fatto di realtà fortemente eterogenee. Chi può godere di una struttura più moderna, con spazi più ampi e di un buon numero del personale infermieristico potrà sicuramente “aprire” in maniera più importante, a dispetto di chi invece dovrà continuare ancora a rispettare rigide regole di contingentamento. Il tutto in attesa della prima mossa in arrivo da Palazzo Chigi decisiva per aiutare tanti pazienti privati del sostegno dei propri affetti.