Il nuovo coronavirus non c’è più come c’era prima e gli ospedali sono vuoti, i casi gravi sono diventati rarissimi e ormai in pochi si vaccinano
Il Covid non è più quello di una volta, per la verità non fa più paura. Anzi ci conviviamo ormai in tranquillità, almeno in Europa e in gran parte del resto del mondo. “I casi gravi sono rarissimi“, spiegano i medici. che cercano di approfondire il concetto: “E il merito è della percentuale di vaccinati“. Il virus se non è stato debellato, poco ci manca, magari può essere ancora contagioso ma non è più forte come prima. E si nota nell’impatto con gli ospedali che sono praticamente vuoti. Risultato: in pochi si vaccinano e il business che ha arricchito una ‘nicchia’ di Big Pharma che ora sta scemando.
Le tre proprietarie dei vaccini anti-Covid più diffusi e costosi: Pfizer, BioNTech e Moderna nel 2021 hanno incassato circa 90 miliardi di dollari, con dei super profitti che si sono aggirati intorno ai 41 miliardi di euro. Ora però, con Covid in queste condizioni il filone d’oro si è prosciugato e le aziende corrono ai ripari, cercando di fare altro per ottenere ancora più profitti. Il guadagno non basta mai e allora sotto con sperimentazioni e nuove situazioni per cercare di arrivare sempre al massimo.
Per rendersi conto della situazione, bisognerebbe andare a vedere il bilancio di una delle aziende più famose al mondo. Nell’ultima trimestrale di Pfizer il gigantesco polo farmaceutico americano prevede un forte calo delle vendite annuali nel 2023 a causa dell’allentamento dell’emergenza pandemica e dei ridotti contributi del suo vaccino Covid-19 e della medicina antivirale: dal livello record di 100,3 miliardi di dollari di ricavi del 2022.
La multinazionale farmaceutica Pfizer quest’anno, ovvero nel 2023, ma anche con piccola proiezione per l’anno successivo scenderà parecchio e non stima di andare oltre i 67-73 miliardi di dollari. Anche sugli utili l’azienda ha sforbiciato molto e dal livello record di 6,58 dollari ad azione del 2022, calerà a 3,25-3,45 dollari, ben al di sotto delle attese degli analisti, che sono di 4,42 dollari ad azione.