Gli errori più comuni che commettiamo mettendo a rischio la nostra (cyber) sicurezza. Cosa dobbiamo evitare e quali strategie possiamo mettere in campo per tutelarci. Il 7 febbraio è la giornata internazionale dedicata alla sensibilizzazione sui rischi che comporta utilizzare Internet.
Inutile negarlo (e chi lo fa verrà, giustamente, bollato come “boomer”): il Web fa ormai parte della nostra quotidianità! Volenti o nolenti non possiamo farne a meno. E del resto, perché mai dovremmo? La rete ci offre una serie di opportunità un tempo impensabili.
La comodità di poter “operare” online praticamente in ogni campo della nostra vita, diciamocelo, è impagabile. I pericoli però sono molteplici, e si nascondono molto bene, spesso anche agli occhi più esperti: dal furto di identità o di dati personali anche molto importanti, come quelli dei conti correnti, di carte di credito e bancomat, all’intrusione di software malevoli all’interno dei nostri computer o dispositivi mobili, agli abusi ai danni dei minori, compresi l’adescamento da parte di pedofili e la sottrazione di immagini private. Proprio per sensibilizzare i fruitori di Internet sui rischi che si corrono online, è stata istituita nel 2004 dall’Unione Europea una giornata dedicata a questi temi: il Safer Internet Day, giunto ormai alla ventesima edizione.
Se ci viene assolutamente naturale indossare la cintura di sicurezza quando siamo in macchina o il casco in moto, altrettanto normale dovrebbe essere adottare tutte le precauzioni necessarie a salvaguardare la nostra identità e i nostri interessi personali dai rischi che corriamo ogni volta che accediamo ad una rete Internet.
Installare un buon software antivirus e tenerlo costantemente aggiornato è la prima, fondamentale, regola da mettere in pratica prima ancora di iniziare a navigare online. La semplice installazione di un antivirus infatti, non ci mette al riparo da eventuali insidie. Virus, malaware, spyware (e via dicendo) vengono costantemente aggiornati e resi più insidiosi; altrettanto fanno, o cercano di fare, gli antivirus che servono a contrastarli. Per questo è importante non rimandare mai gli aggiornamenti disponibili.
Conoscere i rischi che si corrono è la seconda regola. È dimostrato infatti che il 95% delle violazioni della sicurezza informatica è causato da errori umani. Aprire un allegato ad una email, scaricare file poco sicuri o rispondere a messaggi sospetti può creare danni irreparabili. Avere dimestichezza con i nomi delle estensioni dei file, per esempio, ci aiuterà ad evitare errori. Ci vuole particolare prudenza con tutti quei file che installano programmi nei vari dispositivi, quelli con estensioni come .exe .msi e simili.
Un altro sbaglio da non commettere ma che, ahimè, commettiamo un po’ tutti, è quello di scegliere password deboli o poco diversificate. Questo rende vulnerabili tutti quegli accessi online che operiamo ogni giorno, mettendoci di fronte alla concreta possibilità che quelle password vengano decodificate da qualche malintenzionato e, una volta scoperte, utilizzate per entrare in tutti i siti in cui utilizziamo le stesse chiavi di accesso. Bando alla pigrizia quindi! E scegliamo password forti e variegate.
Attenzione poi agli accessi effettuati sulle reti Wi-Fi pubbliche, entrarci è un po’ come cambiarsi davanti ad una finestra priva di tende e avere qualcuno che ci spia. I Wi-Fi pubblici rappresentano un bersaglio goloso per gli hackers che sono spesso proprio lì a spiare i dati che, involontariamente, condividiamo su quella rete. Sarà quindi un gioco da ragazzi impossessarsi delle nostre credenziali e con esse dei nostri dati personali. Meglio quindi, in questi casi, usare un Virtual Private Network, meglio conosciuto con la sigla VPN, che codificherà i dati che transitano sulla rete pubblica rendendoli decisamente più protetti.
In ultimo, ma non certo per importanza, la tutela dei minori sul Web è qualcosa di cui preoccuparsi quotidianamente. La condivisione di foto di bambini sui vari social network è certamente qualcosa di bello e piacevole, ma se pensiamo che quelle stesse foto possono essere rubate e rivendute nell’ambiente della pedopornografia diventa essenziale proteggerci facendo attenzione alle impostazioni privacy con le quali decidiamo a chi consentire di visualizzare i nostri contenuti, e verificando, per quanto possibile, l’identità di quei profili con cui condividiamo quelle immagini.
E una volta che quegli stessi bambini saranno cresciuti abbastanza da navigare in rete autonomamente, rimaniamo vigili per evitare contatti e situazioni sgradite. Un buon filtro famiglia e qualche “paletto” alla privacy in più, ci consentiranno di lasciarli crescere anche online ma con le giuste tutele. Un po’ come quando al parco li lasciamo giocare in libertà ma con occhi vigili a distanza di sicurezza. Naturalmente di strumenti e consigli per navigare in sicurezza ce ne sono a decine, ma in questo caso vige la regola del “fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio”, è preferibile quindi usare qualche accortezza in più e mantenere sempre alto il livello di attenzione.