Torture nel famoso carcere, a rischio sospensione alcuni agenti: le accuse nei loro confronti sono a dir poco gravissime. Sono molti gli episodi in cui sarebbero colpevoli: avviate subito le indagini del caso
Purtroppo non è affatto la prima volta che si verifica una cosa del genere. Un altro episodio arriva direttamente dal carcere di Biella. In questo caso, però, la Procura ha avviato un altro tipo di inchiesta. Si sta indagando per quanto riguarda il reato di torture. A finire nei guai ci è finito un commissario della polizia penitenziaria. Quest’ultimo è finito agli arresti domiciliari. Non solo: altri 27 agenti, della casa circondariale, rischiano davvero grosso: ovvero la sospensione.
A dare l’ultima parola, però, sarà lo stesso gip dopo che lo stesso effettuerà i primi interrogatori del caso. Gli stessi che sono previsti per la prossima settimana. Come riportato in precedenza, però, non si tratta affatto del primo episodio che vede come protagonista il personale del penitenziario di Biella. Lo stesso che, in passato, era stato già decimato per altre inchieste. In quel caso si parlava della vicenda dei tamponi che erano destinati ai detenuti. Non solo: anche del presunto traffico di droga all’interno delle misure carcerarie.
A quanto pare tre detenuti sarebbero stati legati, gettati in cella e successivamente picchiati. Episodi che si sarebbero verificati la scorsa estate. Le videocamere hanno ripreso l’arrivo in carcere. Vittima un cittadino georgiano accusato di furto. Per quest’ultimo sarebbe stato l’inizio di un incubo: gettato a terra nel corridoio con gambe e braccia legate da corde. Dalle immagini si vedeva anche il commissario che zittiva chi cercava di intervenire per provare a fermare tutto questo. Ad avviare le indagini il comandante della penitenziaria, Domenico La Gala.
Lo stesso che avrebbe aiutato i carabinieri per completare tutto questo. I filmati sono stati visionati uno ad uno. Nell’inchiesta sono finiti gli agenti che avrebbero partecipato a questi pestaggi. Gli stessi che, a quanto pare, non avrebbero fatto nulla per impedire tutto questo. Non è finita qui visto che non ci sarebbe solamente il georgiano, ma altri due stranieri: si tratta di due cittadini marocchini vittime delle stesse identiche torture. Non è finita qui visto che, in cambio della fede nuziale, alcuni agenti avrebbero offerto anche delle droga per fare questo “scambio”.