Intervistata in esclusiva ai microfoni di Notizie.com, Danila Satragno, vocal coach di Maneskin, Rosa Chemical e Ornella Vanoni, ha parlato dell’aspetto tecnico di Sanremo 2023
A Sanremo contano le canzoni e, per capirle ancora meglio, abbiamo chiesto un parere, in esclusiva, a Danila Satragno, cantante e vocal coach di Maneskin, Rosa Chemical e Ornella Vanoni. Andiamo a scoprire cosa ci ha detto.
Come ti è sembrata l’esibizione dei Maneskin e come l’hai seguita?
Ovviamente con grande emozione perché ci eravamo incontrati nel pomeriggio dopo un po’ di tempo, Damiano mi ha parlato della voce, sta continuando a lavorare sul suo graffio, sta andando veramente bene e devo dire la verità mi sono un po’ commossa.
Sui cantanti del Festival?
Io faccio il tifo per il mio Rosa Chemical che ha azzeccato la voce efficace, un pezzo top e un’ottima gestione del palcoscenico, ha unito le tre cose come un veterano che altri veterani non hanno fatto come Giorgia o la prima esibizione di Ultimo.
Che cosa non ti è piaciuto di Giorgia?
Secondo me la voce di Giorgia è cambiatissima, non è più quella voce soul che è la sua firma, anche in questo pezzo è stato a metà strada, io avrei seguito quel pop per distinguersi, invece lei ha voluto fare un passo verso la modernità, ma che non l’ha contraddistinta e non si è trovata a suo agio. La prima sera era proprio non intonata.
Invece sullo sfogo di Blanco, tecnicamente che cosa è successo?
C’è poca sincronia fra la voce e l’orchestra, è successo anche banalmente in un concorso di giovanissimi che non hanno perso la calma. L’unica cosa da non fare è non perdere la pazienza visto che è una problematica tra l’altro che hanno avuto in tanti. Voleva già fare qualcosa di particolare, ha usato malissimo questo pretesto. Era già qualcosa di pensato che con quest’opportunità è stato sfogato al massimo.
Basti a pensare a quello che ha fatto Grignani…
Grignani è stato la dimostrazione che banalmente si può fare, succede anche a chi non calca quel palco.
Dall’inviato a Sanremo Giorgio Trobbiani