Dura presa di posizione dell’allenatore del Manchester City dopo le pesanti accuse di presunte violazioni delle regole del fair play finanziario che potrebbero penalizzare il club
Il club allenato da Pep Guardiola, è stato accusato dalla Premier League di aver violato ripetutamente le norme finanziarie federali in più di 100 occasioni e per 14 stagioni. Le indagini del campionato inglese hanno preso in esame le stagioni tra il 2009 e il 2023. Ora il caso andrà in mano a una commissione esterna e la sentenza finale verrà pubblicata a tempo debito sul sito della Premier League.
Una conferenza stampa molto importante quella dell’allenatore spagnolo alla vigilia dell’incontro casalingo contro l’Aston Villa del suo Manchester City, per continuare la rincorsa alla vetta della classifica ancora ben salda nelle mani dell’Arsenal di Arteta, dove a tenere banco però è stato ovviamente il deferimento che potrebbe far pendere una pesante sentenza sulla testa del club di proprietà dello sceicco Mansour Al Nahyan.
Guardiola crede nell’innocenza del club
“Siamo già stati condannati. Quello che è successo questa settimana è la stessa cosa che è successa con la UEFA: siamo stati condannati, e ora siamo accusati ancora. Il club ha già dimostrato di essere innocente. Bisogna capire che i 19 club di Premier League ci stanno accusando senza darci l’opportunità di difenderci. Sapete da che parte sto“, ha esordito così in conferenza stampa l’allenatore spagnolo del Manchester City, Pep Guardiola, in merito all’apertura di un’indagine da parte della Premier League per potenziali oltre 100 violazioni delle quali sono accusati i Citizens, tra sponsorizzazioni gonfiate e stipendi gonfiati. “Siamo fortunati a vivere in un paese in cui tutti sono innocenti fino a prova contraria. Noi non abbiamo avuto questa opportunità, siamo già stati condannati” ha aggiunto Guardiola.
C’è anche lo spauracchio retrocessione
Tra le varie contestazioni al club dello sceicco Al Nahyan, ci sono nel mirino le dichiarazioni delle remunerazioni degli allenatori dal 2009 al 2013, mentre quelle dei giocatori dalla stagione 2010/11 alla 2015/16. Inoltre, la Premier League accusa anche il Manchester City anche di aver violato il Fair Play Finanziario della Uefa dalla stagione 2013/14 alla 2017/18. “Tutti i grandi momenti che abbiamo vissuto non ce li possono togliere. Non so cosa succederà. Abbiamo buoni avvocati e difenderemo la nostra posizione, così come abbiamo fatto in passato davanti all’Uefa Sono pienamente convinto che ne usciremo innocenti. Da quando Abu Dhabi ha rilevato il club, sin dal suo primo giorno è così“, ribadisce fermo l’allenatore spagnolo, che a proposito di un ipotetico rischio retrocessione ha affermato “che ci siamo già stati nelle serie inferiori e ritorneremo se ci manderanno lì. Torneremo ne sono sicuro, ma dobbiamo aspettare. La Premier League non può decidere. Faremo quello che abbiamo fatto con la UEFA», ha detto ancora il tecnico che ha ribadito per quanto riguarda il suo futuro “non mi muovo da questo posto, ve lo assicuro. Voglio restare più che mai. Dopo tanti, tanti anni in Premier League non voglio andarmene. Siamo soli contro 19 squadre, ci sono 19 club che non ci aiuteranno. Abbiamo vinto la Premier League la scorsa stagione sul campo. Ci difenderemo dalle accuse. Se accadrà, lo accetteremo. Ma come con la UEFA, ci difenderemo”.