Il ministro dello Sport vuol migliorare il calcio ma seguendo le strade giuste senza forzare. “Stadi nuovi? Si facciano a prescindere da Euro 32”
Un percorso che non non gli è andato giù. Ma è fin troppo signore e non l’ammetterà mai. Quale? Quello che ha fatto il senatore e presidente della Lazio Claudio Lotito facendo un guizzo e andando a firmare un emendamento da portare in Commissione Parlamentare e farlo passare, accelerando un po’ troppo la strada. Una “furbata” che proprio non è che abbia gradito molto il ministro dello Sport Andre Abodi ma tant’è. “L’emendamento sui diritti tv del calcio? Tutto ciò che aiuta a migliorare i fatturati da parte mia sarà sempre portato avanti e appoggiato. In questo caso c’è stata un’iniziativa parlamentare, il Parlamento è sovrano, mi auguro che l’effetto possa essere positivo anche se non ne condivido il percorso“, le parole di Abodi durante l’evento ‘Golf in Piazza’ organizzato dalla Federgolf a Villa Borghese in vista delle Ryder Cup 2023
Per Abodi la nuova norma doveva essere più ragionata e cadenzata, non fare tutto in fretta e furia, ma ci sarà tempo e modo per agire, verificare e controllare ogni cosa. Eventualmente se il Governo, in questo caso il Ministro se lo riterrà opportuno, potrà anche rivederla, magari più avanti. Ma di sicuro tutto quello che è stato fatto nelle ultime settimane da Lotito, non è che sia stato visto di buon occhio dal Governo. Per niente. E queste cose, alla fine, si potrebbero anche pagare.
Per questo il ministro dello Sport Abodi batte dove il dente duole e cerca di fare capire meglio il suo pensieri: “”Il rinnovo dei diritti è un tema delicato, non riguarda solo la serie A ma tutto il sistema calcistico, con la mutualità, e tutto il sistema sportivo, grazie anche alla riforma Giorgetti, alla quale il calcio contribuisce in maniera significativa“.
Invece per quanto riguarda la candidatura italiana agli Europei di calcio 2032, Abodi afferma di aver “firmato una lettera qualche mese fa di sostegno alla candidatura, ora quel sostegno si deve concretizzare, con la creazione di una cabina di regia del Governo a sostegno della candidatura. Stiamo parlando con la Figc per sostanziare il dossier con impegni che dobbiamo anche noi assumere”. E sugli stadi non fa un passo indietro, ma ben tre in avanti, ed è normale e giusto che sia così, anche perché non si può costruire solo quando ci sono eventi importanti: “Vogliamo contribuire in ogni caso al miglioramento delle infrastrutture calcistiche come al miglioramento delle strutture di base, ma sulla candidatura del 2032 ci giochiamo l’accelerazione di un processo di sviluppo che è stato troppo e insopportabilmente lungo in questi anni“