Come sta Alfredo Cospito? E quali sono le sue intenzioni sullo sciopero della fame? Ecco le parole del medico che lo ha visitato in carcere
Da settimane intorno alla sua vicenda si è scatenato un vero e proprio polverone. Alfredo Cospito continua nel suo sciopero della fame, per protestare contro il regime di 41 bis al quale è stato condannato. La battaglia politica ed istituzionale (con le forze dell’ordine impegnate in primo piano per fronteggiare le proteste degli anarchici), continua a tenere tutti con il fiato sospeso.
Ma come sta Alfredo Cospito? E soprattutto, è intenzionato o meno a continuare la sua iniziativa e a proseguire nello sciopero della fame? Il medico che lo ha visitato e che ha riferito sulle sue condizioni di salute all’avvocato dell’anarchico, non ha dubbi. Le sue valutazioni sono chiare e, sotto un certo punto di vista, preoccupanti.
Dopo aver visitato Alfredo Cospito in carcere, il medico ha tracciato uno scenario piuttosto eloquente. Il detenuto pesa 71 chili ed è a rischio di edema cerebrale e aritmie cardiache potenzialmente fatali. Questo è il referto che il medico di parte, ha redatto all’avvocato Flavio Rossi Albertini, dopo la visita effettuata in carcere oggi a Opera. L’anarchico, in base a quanto aggiunge il medico, “è determinato ad andare avanti con la protesta. E’ lucido e cammina sulle proprie gambe”. Il consulente ha definito le condizioni piuttosto “serie”. “I parametri tengono ma basta poco perchè la situazione precipiti senza dei segni particolari di allarme” preventivo, ha aggiunto.
Il medico che ha visitato Cospito, si chiama Andrea Crosignani. Al termine della valutazione clinica ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti che lo hanno interpellato: “Ho preso visione della cartella clinica, la situazione da un punto di vista fisico è di importante debilitazione ma è presente a se stesso, lucido e determinato. La debilitazione unita alla determinazione purtroppo non è un buon segno”, ha aggiunto. Quando gli è stato chiesto un parere sulla volontà di Cospito a proseguire lo sciopero della fame, il medico non ha avuto dubbi: “Alfredo mi sembra determinato ad andare avanti sulla sua protesta. Anche se ho cercato di convincerlo a riprendere il potassio per ridurre il rischio di queste aritmie”.
Il detenuto è “senz’altro lucido. Dal punto di vista generale l’ho trovato ancora in condizioni accettabili – ha aggiunto -. E’ arrivato da me camminando. Diciamo che è una situazione complessivamente seria, che anche se i parametri vitali tengono ma quando si arriva a questa situazione ci vuole veramente, veramente poco, perché la situazione precipiti. Perché in questi casi la situazione precipita senza che ci siano dei segni particolari di allarme. Ho parlato con la cardiologa che mi ha segnalato un possibile rischio di aritmie fatali”.