In occasione dell’uscita al cinema di Tár, Cate Blanchett ha parlato proprio dell’affascinante personaggio interpretato.
E’ da poco uscito Tár, il nuovo lungometraggio diretto da Todd Field, con protagonista Cate Blanchett, in cui si indaga la condizione di una donna al potere. Nel corso della controversa storia del cinema occidentale, si è indagato sostanzialmente con qualunque espediente narrativo la condizione del potere in mano agli uomini e, negli ultimi anni, si è iniziata una vera e propria analisi delle numerose ombre del potere maschile.
Il nuovo film di Todd Field fa qualcosa di particolarmente coraggioso, trasferendo questo potere tipicamente maschio-centrico nelle mani di una donna, per tentare di capire se i due sessi condividano la medesima gestione del potere o meno. Nel farlo, Field sfrutta la disumana capacità interpretativa di Cate Blanchett che, manco a dirlo, per questa performance si è già portata a casa una coppa Volpi alla 79esima edizione della mostra del cinema di Venezia.
Non ci stupisce che sia stata scritturata un’attrice della levatura della Blanchett per l’interpretazione di un personaggio dotato di tale spessore psicologico: Lydia Tár è una direttrice d’orchestra dal successo planetario, che si ritroverà a dover affrontare le difficoltà di un potere smisurato. La candidatura all’Oscar come miglior attrice protagonista ci sorprende ancor meno e le parole spese dalla Blanchett ne testimoniano la totale devozione al ruolo: “Beh, ho avuto la fortuna di poter lavorare con registi straordinari per film davvero interessanti, ma non avevo mai vissuto una collaborazione così profonda e appagante. C’è qualcosa di così immersivo in questa storia, al di là di tutto ciò che pensavo fosse possibile al di fuori del set. Non avevo mai incontrato una storia del genere e un personaggio del genere. Lei ha invaso i miei sogni”.
L’attrice ha anche parlato del tema centrale del film: “È una meditazione sul potere e il potere è senza genere. Si tratta di un personaggio completamente fittizio. Ho studiato così tanti direttori diversi, ma ho anche rivolto la mia attenzione a romanzieri, artisti e musicisti di ogni genere. Si tratta di un film che non cerca ispirazione in un personaggio in particolare. Penso che il potere sia una forza corruttrice, indipendentemente dal sesso. Penso che riguardi tutti noi”. Ora non ci resta che aspettare il 12 Marzo per scoprire se la Blanchett porterà a casa la statuetta più ambita del mondo.