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Curiosità

Ecco perché il caffe con le capsule inquina meno della moka

Published by
Mauro Simoncelli

Una ricerca canadese ha studiato l’impatto ambientale dei due diversi modi di fare la bevanda preferita dagli italiani e il risultato è davvero sorprendente

Sono oltre 2 miliardi le tazzine di caffè che vengono consumate ogni giorno in tutto il mondo e di queste, una buona dose viene preparata attraverso l’uso delle moderne “cialde”, il contenitore monodose in plastica o alluminio da inserire nelle apposite macchine per il caffè e ricreare la sensazione e il gusto del caffe come al bar anche a casa. Le capsule vuote però sono sempre state ritenute materiale inquinante che aggrava le condizioni ambientali perché avrebbero bisogno di uno smaltimento speciale.

Quale caffè inquina di più_ Uno studio canadese lo spiega – Notizie.com

E’ importante studiare anche gli effetti sulla salute del caffè, soprattutto per chi ha l’abitudine di prendere un importante numero di tazzine al giorno, perché può avere importanti ricadute sul nostro organismo. Il caffè tostato contiene una miscela di oltre mille composti bioattivi, alcuni dotati di importanti proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, anti fibrotiche e, almeno in teoria, anti-tumorali.

La bevanda più bevuta al mondo

Il caffè in tutte le sue varianti possibili è probabilmente la bevanda più bevuta al mondo e senza distinzione di paese, continente o tradizioni. Negli ultimi anni poi si è fatto anche un gran parlare della possibilità di  utilizzare le cosiddette “cialde” per preparare la nostra tazzina a casa come al bar, ma immediatamente in tanti hanno cominciato a criticare la possibilità di inquinare di più. Molti infatti sono d’accordo che è meglio non creare rifiuti di plastica non riciclabili e le cialde lo sono. Inoltre, possono rilasciare nella miscela ftalati e questo è nocivo per la nostra salute. Invece, i fondi del caffè derivati dalla caffettiera si possono riutilizzare in mille modi diversi. Tuttavia, c’è da segnalare anche uno studio canadese che va controcorrente.

In sostanza lo studio condotto dall’Università del Quebec a Chicotumi, in Canada, e pubblicato dal Washington Post, ha mostrato risultati sorprendenti e in controtendenza. L’analisi infatti mostra che il caffè monouso in capsula, rispetto a quello preparato con la caffettiera, può generare fino a una volta e mezza meno emissioni, e tutto questo a dispetto delle evidenti pile di scarti che il caffè in capsula produce. Quello che conta, dicono alcuni esperti, è guardare all’intero ciclo di vita di un prodotto: dal momento in cui viene realizzato a quando arriva in discarica. Nel caso del caffè monouso, quest’ultimo studio mostra che per l’ambiente c’è un vantaggio: minor spreco di acqua e dello stesso caffè.

Le capsule del caffè in cialde – Notizie.com –

L’inquinamento non dipende solo dalla capsula da scartare

Secondo lo studio dei ricercatori canadesi, in alcuni casi, una macchina da caffè tradizionale a filtro può produrre 1,5 volte più emissioni di una cialda di caffè, nonostante i rifiuti di alluminio o plastica vengano gettati nella spazzatura. Questo perché le capsule di caffè evitano l’uso eccessivo di caffè e acqua, dosando con precisione la giusta quantità di ingredienti. Chi si prepara il caffè da solo ne consuma il 20% in più oltre al doppio dell’acqua rispetto a quella necessaria per preparare una tazza di caffè filtrato. E coltivare quel caffè in più finisce per emettere più gas serra rispetto alla produzione e allo smaltimento di capsule di caffè.

Delle 4 fasi dell’intero ciclo di vita del caffè, dalla produzione fino al rilascio in discarica, secondo i ricercatori la prima fase, quella di produzione e poi di spedizione del prodotto, è quella che genera più emissioni e questo spiega anche perché risparmiare quantità di prodotto è così importante. In più, dipende anche da come viene generata l’elettricità, naturalmente. Una tazza di caffè filtrato in modo tradizionale, preparato utilizzando elettricità generata principalmente da combustibili fossili, può produrre circa 48 grammi di CO2, in confronto, una tazza prodotta utilizzando principalmente energia rinnovabile può emettere circa 2 grammi di CO2.

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Mauro Simoncelli