Alle elezioni regionali che si sono svolte tra domenica e lunedì, stravince il centrodestra. Fontana è stato rieletto in Lombardia mentre Rocca è il nuovo presidente della regione Lazio
Vittoria netta per il centrodestra alle elezioni regionali in Lazio e Lombardia. Nel Lazio trionfa il candidato di centrodestra Francesco Rocca, che si impone sul candidato di Pd e Terzo Polo Alessio D’Amato e sulla candidata del Movimento 5 stelle Donatella Bianchi. In Lombardia schiacciante riconferma per il governatore uscente Attilio Fontana che si impone sul candidato di Pd e M5S Pierfrancesco Majorino e sulla candidata del Terzo Polo Letizia Moratti.
Molto bassa l’affluenza: in Lombardia complessivamente ha votato il 41,5% degli aventi diritto, la percentuale più bassa di sempre., addirittura al 37,2% nel Lazio. Alle regionali del 2018 in totale si recarono alle urne il 73,1%, ma all’epoca c’era la contemporaneità con le politiche.
Chiusa la doppia giornata elettorale per le regionali di Lazio e Lombardia. Due gli elementi che balzano subito all’occhio: la scarsa affluenza alle urne con 4 elettori su 10 che si sono presentati al voto e la vittoria schiacciante del centro destra in entrambe le regioni. Francesco Rocca per il Lazio e Attilio Fontana per la Lombardia sono ampiamente oltre il 50%. Immediata le reazioni alla pesante sconfitta da parte dei vari esponenti del centrosinistra, il primo a rilasciare alcune dichiarazioni è stato il segretario del Pd Enrico Letta: “Il dato che esce dalle urne in Lombardia e Lazio è chiaro. Il centrodestra vince in entrambe le regioni; non possiamo, quindi, essere contenti di questo risultato complessivo, reso ancora più negativo dalla preoccupante crescita dell’astensione“. Così il segretario del Pd Enrico Letta. “Tuttavia, in un quadro politico per noi particolarmente complicato e con il vento chiaramente contro, il Pd ottiene un risultato più che significativo, dimostra il suo sforzo coalizionale e respinge la sfida di M5s e Terzo polo. Il tentativo ripetuto di sostituirci come forza principale dell’opposizione non è riuscito. L’opa contro il pd ha fatto male a chi l’ha tentata. Ci auguriamo che questo risultato dimostri finalmente a M5s e Terzo polo che l’opposizione va fatta al governo e non al Pd”.
Anche il candidato alla segreteria del Pd, Stefano Bonaccini, chiede maggiore chiarezza nel centrosinistra: “La sconfitta di oggi è in continuità con quella delle politiche del 25 settembre scorso, dove un Pd ridotto e un campo progressista diviso regalano un’altra vittoria alla destra, anche quando è in difficoltà. Dobbiamo chiudere questo capitolo e aprirne uno nuovo“, continua Bonaccini, “dove il Pd torna centrale e attrattivo. Credo che il voto degli iscritti di questi giorni sia già un segnale della voglia di cambiamento e sono convinto che dalle primarie del 26 febbraio verrà un’ulteriore spinta in questa direzione”. Piefrancesco Majorino, candidato per il centrosinistra alle regionali lombarde, uscito nettamente sconfitto nel confronto con Attilio Fontana, non usa giri di parole per nascondere l’amarezza della pesante sconfitta: “E’ stata una vittoria netta della destra, il Terzo polo rifletta sulla scelta che ha portato a sostenere Letizia Moratti e non aver avuto un leader dipartito a livello nazionale non ci ha aiutato. Non avere una leadership nazionale ci ha costretto a far sempre un di più, rimane il rammarico di aver presentato il candidato due mesi prima del voto”, ha concluso Majorino.