L’ex centrocampista ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Spalletti merita applausi, la sua squadra vincerà dominando e non in modo risicato”.
Sincero e diretto: “Il momento del Napoli? Quale momento? Dura da 5 mesi questo momento…”. Salvatore Bagni, che sul petto nel 1987 si è cucito il primo Scudetto della storia partenopea, va dritto al punto senza girarci intorno: il campionato, quest’anno, non esiste proprio. L’ex centrocampista ha parlato in esclusiva a Notizie.com.
Sig. Bagni cosa si può dire ancora sul Napoli?
“Niente di più di ciò che sta facendo. Le inseguitrici speravano di avvicinarsi dopo il Mondiale, che potesse perdere dei punti, invece è successo il contrario e ha addirittura allungato. Il Napoli vincerà lo Scudetto con circa 15 punti sulla seconda”.
La corsa sembra inarrestabile.
“La squadra non ha debolezze. Gioca con facilità, è serena, i calciatori nemmeno si fanno ammonire, hanno un solo diffidato che è Kim. È un sintomo di sicurezza. Non esiste competizione in questa stagione, il Napoli è nettamente la più forte della Serie A. Le altre si equivalgono, giusto l’Inter ha qualcosa in più”.
Pensava a un cammino così l’estate scorsa?
“No, anzi. A luglio e agosto pensavo il contrario. Come tutti i napoletani, diciamo il 99,9%. Era impensabile dopo aver perso tutti quei giocatori, alcuni erano dei totem, non mi aspettavo ripartisse così forte. Sarei stato felice del quarto posto e forse pure la società…”
Quando è arrivata la piena consapevolezza?
“Dopo 6-7 partite mi sono convinto che avesse tutte le caratteristiche fisiche e tecniche necessarie per arrivare fino in fondo. In rosa c’è gente che si sacrifica, la qualità è alta, il gruppo si sta dimostrando fantastico”.
Che peso ha la mano di Spalletti?
“Merita tutte le cose positive che non si erano dette l’anno scorso, quando è arrivato terzo. C’era delusione da parte del popolo napoletano, le possibilità ce le siamo giocate in casa contro Roma e Fiorentina. Il campionato attuale è tutta un’altra storia, il Napoli è la sorpresa maggiore a livello mondiale! Non trionferà in modo risicato, ma dominando”.
Due giocatori su tutti stanno impressionando.
“Ho sempre sostenuto Osimhen, ci sono le registrazioni delle trasmissioni tv. Sentivo commenti strani, che fosse istintivo e tante altre critiche. Ma bisogna guardare oltre per capire i calciatori. Aveva margini di crescita enormi, l’avevo intuito subito, nel calcio bisogna fare questo. Non fermarsi solo al presente e a quanto si è fatto, ma capire anche ciò che si potrebbe realizzare. E Osi, di potenzialità, ne aveva tantissime”.
E poi Kvaratskhelia: almeno lui l’ha sorpresa?
“È straordinario, lo conoscevano tutti in Europa. Io avevo visto il suo esordio con la Georgia Under 17, la bravura di Giuntoli è stata quella di rubare il tempo alla concorrenza. Una cosa fondamentale. Al Rubin aveva un prezzo alto, quando è andato al Batumi è stata sfruttata l’occasione”.