Fiume Po, in arrivo pessime notizie: in realtà si tratta di un nuovo ed ennesimo allarme. Non accadeva dall’ultima estate
In realtà se ne stava già discutendo da un po’. Pochi giorni fa l’annuncio che segnalava la possibile assenza di precipitazioni. Un episodio che è realmente accaduto, tanto da far scattare l’allarme siccità in alcune campagne del Nord del nostro Paese. In particolar modo il fiume Po che ha avuto danneggiamenti non da poco. Tanto da rimanere completamente a secco. Soprattutto al Ponte della Becca (in provincia di Pavia). La stessa che, in questo momento, si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico. Basti pensare che le rive sono ridotta a spiagge di sabbia. Proprio come accade in tutte le estati. A lanciare l’allarme, anche in questa occasione, ci ha pensato direttamente la Coldiretti.
A breve arriverà un vasto e robusto campo di alta pressione. La stessa che porterà sull’Italia delle condizioni meteo stabili. Un problema non da poco per le coltivazioni che, per crescere, ovviamente hanno bisogno di acqua. Questa è la nota emanata dalla stessa società nelle ultime ore: “La situazione del più grande fiume italiano è rappresentativa delle difficoltà in cui si trovano tutti gli altri corsi d’acqua del settentrione con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 35% del lago di Garda al 38% di quello Maggiore fino ad appena al 20% di quello di Como. Con il Po a secco rischia un terzo del Made in Italy a tavola che si produce proprio nella food valley della pianura Padana dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale“.
Un allarme non da poco per alcuni prodotti. Qualche esempio in particolare? Il grano duro per la pasta fino ad arrivare alla salsa di pomodoro. Per non parlare dei grandi formaggi come il Parmigiano reggiano ed il Grana Padano, fino ad alcuni salumi (come il prosciutto di Parma oppure il culatello di Zibello). Ed infine frutta e verdura, importante per la produzione della Pianura Padana. Prodotti che non interessano solamente il nostro Paese, ma tutto il mondo. Lo scorso anno c’è stato un dato che ha colpito tutti e che ha riguardato la scarsità di acqua caduta nel nord.
Con quasi il 40% di precipitazioni in meno. La stessa Coldiretti non ha voluto utilizzare altre parole in merito se non “preoccupante“. Per non parlare dei danni che il maltempo ha provocato in Sicilia, distruggendo e danneggiando molte campagne e non solo. Per cercare di affrontare il cambiamento climatico serve realizzare alcuni piani per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana. La stessa che attualmente è ferma all’11%. Questo è quello che fa sapere il numero uno della Coldiretti, Ettore Prandini.