Bonaccini: “La Meloni non è fascista, ma una politica capace

Il candidato alla segreteria del Pd mostra rispetto per il presidente del Conisglio, anche se non è la prima volta

Bonaccini plaude a Giorgia Meloni. E che lo faccia l’aspirante segretario del Pd ha una valenza completamente diversa. “Giorgia Meloni non è fascista, è capace, ha idee lontane dalle mie, dovrà dimostrare di essere all’altezza, sono partiti da troppi pochi mesi”. Parole che hanno lasciato un po’ di stucco, anche se fino a un certo punto. Da parte del presidente dell’Emilia-Romagna non c’è mai stato astio nei confronti della Meloni, chissà che non abbia imboccato la strada giusta almeno quella diversa dall’attuale segretario che non ha fatto altro che denigrare il proprio avversario nella convinzione di ricevere voti quando in realtà è successo l’esatto contrario.

I due candidati
I due candidati alla segreteria Dem Bonaccini e Schlein (Ansa Notizie.com)

Bonaccini è intervenuto nella trasmissione di La7 Coffee Break, nella quale ha spiegato la propria filosofia e strategia nel portare il Pd in una nuova direzione, ma sulla Meloni ha aggiunto: “Nelle critiche ci vuole misura, ma si possono fare. Voglio ancora vedere cosa succede in Europa quando davvero si decidono le cose. Sono troppi pochi mesi che è partita: noi come Pd ci siamo stati quasi ininterrottamente per 11 anni. Ci vuole misura per criticare”.

 

Il Premier
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni (Ansa Notizie.com)

Rispetto ai suoi predecessori, Bonaccini non usa la clava per fare male e creare polemiche gratuite, anzi la strategia che adotta è da avversario sì, ma rispettoso del lavoro che si sta portando avanti. Ed infatti ecco la normale frecciata: “Sui balneari stanno facendo una cosa poco responsabile ad una categoria che con noi è sempre andata d’accordo. Le gare vanno fatte, non si può scartare da lì. Bisogna però accompagnarle con investimenti che si possono quantificare. Mi pare che Meloni abbia interesse a stare dentro il patto atlantico da una parte e a ciò che l’Eurozona costringe dall’altro. Ma credo che siano già incorsi in qualche incidente di troppo

Ma se Bonaccini prova ad andare in una direzione diversa, ci pensa il lungimirante Andrea Orlando a spingere nel verso contrario e a fare una polemica con il collega di partito che sa tanto di faida: “C’è qualcosa che non va. Mettiamoci d’accordo compagni e amici. Se sosteniamo, io credo in modo sacrosanto, che la manovra di bilancio incentiva l’evasione, non aiuta l’economia reale e premia le rendite, colpisce i poveri e non affronta la crisi salariale. Se diciamo che il decreto ONG è contro la Costituzione, i trattati internazionali e il senso stesso di umanità. Se diciamo che esponenti del Governo, coperti dalla premier, si sono resi responsabili di comportamenti gravi e di un utilizzo inaccettabile delle istituzioni contro l’opposizione. Come si fa a dire contemporaneamente che sono capaci (di cosa?) o che sono meglio di quanto ci aspettassimo? Davvero, mettiamoci d’accordo compagni e amici“. Così scrive Andrea Orlando, deputato del Pd, sul suo profilo ufficiale di Instagram replicando a Stefano Bonaccini.

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