Con il passaggio di consegne anche negli apparecchi Philips da Android tv a Google tv, la rivoluzione già in atto sulle Smart tv si è definitivamente completata
Philips era l’ultimo dei grandi marchi a utilizzare ancora il classico Android TV basic, istallato invece su tutti i modelli delle più grandi marche in commercio quasi come sistema standard. Con l’adozione anche da parte di TP Vision della nuova piattaforma, ora Google ha preso il controllo diretto sull’esperienza di milioni di televisori e sarà il sistema adottato da tutte le aziende produttrici o assemblatrici.
Il settore televisivo si trova ad affrontare un mutamento radicale a livello globale, legato all’esplosione del video streaming, ulteriormente accentuato e accelerato durante gli anni di pandemia che hanno costretto a non uscire di casa. Questo fenomeno, ormai consolidato anche in Europa, ha assunto di recente connotati ancora più dirompenti in Italia, rimasta a lungo indietro nel processo di digitalizzazione a seguito dei problemi infrastrutturali legati allo sviluppo della banda larga.
La trasformazione dell’apparecchio tv tradizionale
Nell’ultimo decennio era toccato ai cellulari, il passaggio allo smartphone aveva dato un impulso alla tecnologia legata alla telefonia mobile e a tutti i contenuti che poteva avere. Una rivoluzione quasi copernicana per usi e abitudini di tutti. Oggi è la volta della televisione, non solo dal punto di vista tecnologico con il passaggio dal tubo catodico ai pannelli piatti fino ad arrivare agli schermi ultramoderni, ultrapiatti e ultradefiniti, ma soprattutto dal punto di vista dei contenuti fruibili che ora possiamo avere a disposizione sulla nostra Smart tv. Come conseguenza, il primo risultato evidente è la progressiva migrazione della tradizionale tv lineare verso i servizi di video streaming a banda larga, visibile attraverso internet con delle app a disposizione direttamente sullo schermo del nostro apparecchio. Questo passaggio aveva bisogno di un motore, di un sistema operativo, e la scelta Android tv montato di default da tutti i marchi e su tutti i modelli in commercio. Ora, con il passaggio terminato anche dal brand olandese Philips, si è conclusa la migrazione verso Google tv che prenderà il posto dell’Android.
Un nuovo modo di usare la tv
Si è così completata la transizione da Android TV a Google TV per tutti i maggiori brand del mercato, dopo Sony, che fu la prima a scegliere la nuova esperienza utente di Google, e ora quindi sarà ancora più nelle mani del gigante di Mountain View, che ora potrà plasmare a proprio piacimento i contenuti da fornire, basandosi sull’analisi dei dati delle nostre preferenze e ricerche. Quello che succede da sempre con il classico motore di ricerca che “impara” i nostri gusti e preferenze indirizzando a sua volta, per nostro conto, i contenuti da fornirci, a nostra insaputa. Analisi delle abitudini di visione degli utenti, profilazione, promozione di contenuti in target, come per gli smartphone, da alcuni anni il punto focale delle piattaforme software per i televisori si è spostato dalla visione dei canali TV live alle piattaforme di streaming e in particolare alla raccomandazione di contenuti, che è appunto il cuore della nuova interfaccia di Google TV.