Secondo quanto riferito da ‘Il Riformista’, il premier Meloni ha preso una decisione importante sul Pnrr. Ecco cosa cambia rispetto al passato.
Le ultime elezioni regionali hanno confermato la fiducia nei cittadini in Giorgia Meloni e il premier è pronta a proseguire il proprio lavoro iniziato dopo le politiche di settembre. E presto, secondo quanto riferito da Il Riformista, ci potrebbe essere una novità importante in chiave Pnrr.
Il presidente del Consiglio, infatti, sarebbe pronta a spostare a Palazzo Chigi la struttura per quanto riguarda la gestione del Pnrr. Una decisione che segna un altro cambio di passo rispetto al passato. In precedenza i fondi erano gestiti da tecnici di tre strutture e coordinate da Garofalo. Ora il primo ministro ha deciso di mettere tutto nelle mani del ministro Fitto, ma questa nuova struttura nascerà presso la Presidenza del Consiglio.
Il cambio di passo del Pnrr è solo uno dei tanti provvedimenti a cui sta lavorando il premier Meloni. Un altro passaggio fondamentale riguarda sicuramente le concessioni balneari. In questo caso la maggioranza ha deciso di rinviare la discussione di almeno due anni e quindi fino al 2025 non ci saranno delle modifiche.
Si tratta di un altro passaggio fondamentale per questo esecutivo e, come riferito da Il Riformista, il governo sta lanciando dei messaggi chiari a tutti i cittadini: rispettiamo quanto promesso in campagna elettorale nonostante i richiami di Bruxelles. E il risultato alle ultime elezioni sembra dare maggiore forza al premier di proseguire sulla strada intrapresa visto che i cittadini sembrano, almeno fino a questo momento, apprezzare quanto fatto da Giorgia Meloni e dal suo esecutivo.
Il percorso di questo esecutivo sembra essere ormai segnato e da parte di Giorgia Meloni non c’è nessuna intenzione di fare un passo indietro. E a conferma di questo il decreto approvato alla Camera nei confronti delle Ong. Un provvedimento che consente alle navi di effettuare un solo salvataggio e portare i migranti nel porto più vicino e sicuro (anche a quattro o cinque giorni di navigazione). Un passagio fondamentale in chiave migranti e soprattutto un chiaro segnale all’Europa.