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Spettacolo

Massimo Ghini: “Politicamente corretto? Si sfiora il ridicolo”

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Argia Renda

Massimo Ghini torna senza peli sulla lingua e dice la sua sul politicamente corretto degli ultimi anni: il suo pensiero parla chiaro.

Non ha certamente bisogno di presentazioni il grandissimo attore italiano che ha all’attivo moltissimi film tra cinema e televisione e che al momento è impegnato in teatro con Quasi amici, tratto proprio dal celebre film di Eric Toledano e Olivier Nakache. Con lui anche Paolo Ruffini.

Massimo Ghini, foto fonte Ansa. Notizie.com

Una storia bellissima e tanto amata e che di certo permetterà all’attore di ottenere ancora di più il benestare del suo pubblico che lo segue da sempre e che lo apprezza proprio per il suo lavoro, eppure nella sua lunga intervista per il Corriere.it non perde occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Con questa storia del politicamente scorretto si sta sfiorando il ridicolo, io penso che politicamente corretti lo erano i giornalisti durante la dittatura del fascismo, noi dobbiamo essere intelligentemente scorretti, mettendo in discussione determinate cose” afferma l’attore e non è tutto.

Massimo Ghini sul politicamente scorretto: “Non abbiamo fatto del male a nessuno”

Sembra proprio non andargli giù questa cosa del politicamente scorretto a Massimo Ghini che con il senno di poi pensa che forse, oggi, alcuni dei film, ad esempio i Cinepanettoni, che lo hanno fatto salire sull’Olimpo del cinema italiano, sarebbero addirittura impossibile da fare.

Massimo Ghini,foto fonte Ansa. Notizie.com

Che tristezza, eh? Io ho 110 film sulle mie spalle, ne ho viste di tutti i colori, ho lavorato con registi internazionale, passando dalla farsa alla tragedia. Quello che mi fa impazzire è che vengo fermato per strada continuamente da ragazzi che ricordano le battute a memoria. Non abbiamo fatto del male a nessuno! Penso ad Alberto Sordi, che ha rappresentato il peggio della società nella quale viveva. Ricordo quando ho fatto ‘Il vizietto’ a teatro con Cesare Bocci: quel testo ha avuto più valore di un convegno sull’omosessualità e sull’omofobia” ha ammesso nella sua intervista per il Corriere.it sottolineando il suo rammarico per come alcune cose siano cambiate cosi tanto, forse troppo.

Insomma un pensiero che non lascia spazio a nessun dubbio e che ancora una volta sottolinea come la società di oggi imponga dei principi, che almeno in alcuni casi, sembrano davvero essere troppo rigidi: “Io penso che politicamente corretti lo erano i giornalisti durante la dittatura del fascismo. Noi dobbiamo essere intelligentemente scorretti, mettendo in discussione determinate cose. Altrimenti non si potrebbero più fare i film di Lina Wertmuller, con Giannini che dà della ‘bottana industriale’ alla Melato” e ancora: “Mi piacerebbe se tutti ritornassimo ad avere forza, coraggio e soprattutto denaro per poter fare anche un po’ di scuola ai più giovani”.

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