Si sono chiuse ufficialmente le indagini sulla 17enne che ad Agrigento si tolse la vita dopo avere subito una violenza di gruppo.
La notizia è ufficiale, cosi come riporta Tgcom24, si sono chiuse le indagini sulla 17enne che il 18 Maggio 2017 si tolse la vita dopo essere stata costretta: “Due anni prima, a fare sesso di gruppo e a filmare le scene”. Ad avere tratto queste conclusioni è stata la Procura di Palermo che ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini.
Il corpo della ragazza, era stato trovato vicino la Rupe Atenea della città siciliana, proprio il luogo in cui si era lanciata nel vuoto, poco prima del suo suicidio, aveva anche lasciato scritte le sue parole in una lettera pubblicata sulla sua pagina social e poi ripresa da diversi quotidiani.
Tra gli indagati, da parte della Procura di Palermo ci stavano altre due persone che all’epoca dei fatti non erano ancora maggiorenni, le accuse contro di loro, oltre quelle di violenza sessuale ai danni della minore, ci stavano anche quelle di produzione di materiale pedopornografico. Adesso che la conclusione dell’indagine è stata notificata, i difensori dei due indagati maggiorenni, ovvero gli avvocati Daniela Posante e Antonio Provenzani, avranno venti giorni di tempo per prendere visione di tutti gli atti.
“Nessuno di voi sa e saprà mai con cosa ho dovuto convivere da un periodo a questa parte… Quello che mi è successo non poteva essere detto, io non potevo e questo segreto dentro di me mi sta divorando. Ho provato a conviverci e in alcuni momenti ci riuscivo così bene che me ne fregavo, ma dimenticarlo mai..” queste le parole della giovane 17enne poco prima del suicidio e ancora: “...Perché devo sopportare tutti i momenti no, che pur fregandomene, sono abbastanza stressanti, se anche quando tutto va bene e come dico io, il mio pensiero è sempre là? Non sono una persona che molla, una persona debole, io sono prepotente, voglio cadere sempre in piedi e voglio sempre averla vinta, ma questa volta non posso lottare, perché non potrò averla vinta mai, come però non posso continuare a vivere così, anzi a fingere così…”.
Una lettera davvero straziante la sua che lei stessa ha pubblicato sulla sua pagina social poco prima di suicidarsi ad Agrigento: un gesto estremo arrivato a seguito della brutale violenza a cui qualche tempo prima era stata costretta a sottoporsi, provata anche dalle telecamere.
Cosi come riporta Agrigento Notizie, infatti, ad avere incastrato i quattro colpevoli, sono stati alcuni video ritrovati dalla squadra mobile in cui si mostravano gli abusi subiti dalla diciassettenne che si trovava sotto effetto di sostanze alcoliche: “I quattro giovani le avrebbero intimato di stare ferma e, anche di fronte ai ripetuti rifiuti della giovane, l’avrebbero costretta ad avere un rapporto sessuale completo e un rapporto orale mentre la scena veniva filmata con il cellulare”.