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Cronaca

Stop alle auto a benzina e diesel: cosa succederà?

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Argia Renda

Ormai è deciso, si va verso l’addio per le auto a benzina e diesel, nonostante il no della Premier Meloni, la decisione è stata approvata.

Nonostante l’opposizione della Premier Meloni, pare proprio che la decisione sia stata approvata proprio dal Parlamento europeo che in via definitiva ha vietato la vendita di vicoli con motore benzina o diesel a partire dal 2035. Una decisione storica che era nell’aria da tempo e che adesso è diventata una realtà.

Addio auto benzina e diesel, Notizie.com

Ad essersi schierati a favore di questa decisione sono stati i partiti del centrosinistra tra cui anche il Pd e i liberali con anche i renziani, i verdi e una parte dei moderati del Ppe; ad avere votato contro Forza Italia, cosi come Fratelli d’Italia e Lega.

Stando a quanto riporta Today.it, questa approvazione ha lo scopo di: Azzerare le emissioni di auto nuove e furgoni in vendita nell’Ue dal 2035. I veicoli a benzina o diesel andranno dunque sostituiti con le alternative a zero emissioni, come l’auto elettrica”. Questo provvedimento è stato anche inserito per favorire il dimezzamento delle emissioni inquinanti entro il 2030.

Addio auto benzina e diesel, il testo viene contestato anche dall’industria dell’auto

Ad avere contestato la decisione di eliminare dal mercato le macchine a benzina e diesel non è stata solo la maggioranza di Governo ma anche l’industria auto che nella lettera che era stata diffusa nei giorni scorsi, aveva anche chiesto alla Commissione Europea di tenere conto oltre all’elettrificazione e all’idrogeno, anche del contributo che i combustibili sostenibili e rinnovabili possono dare alla decarbonizzazione dei trasporti.

Auto elettrica, Notizie.com

Insomma davvero una decisione che forse in concreto nessuno si sarebbe mai aspettato ma che alla conta dei fatti vedrà questo netto cambiamento proprio a partire dal 2035, salvo ulteriori cambiamenti nei prossimi mesi: detto questo il voto di oggi è un passo in avanti verso la transizione ecologica. Quello che però non è possibile ignorare è la spaccatura che dopo questa decisione si è aperta tra il Governo italiano e la Commissione di Ursula von der Leyen, spaccatura che potrebbe avere delle ripercussioni per le prossime elezioni europee del 2024, visti anche gli ultimi risultati.

Non resta quindi che aspettare di scoprire che cosa succederà nel prossimo futuro, che non è poi cosi lontano da quello che si immagina e chissà quale saranno i benefici effettivi che questo cambiamento a partire dal 2025 porterà anche sulla vita di tutti i giorni.

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