Terremoto in Siria, la piccola Aya è stata vittima di un possibile rapimento: fortuna che il tutto non è avvenuto. Nel frattempo è stata portata altrove, in un posto definito più sicuro
La sua immagine è il simbolo di questa tragedia che ha colpito due paesi coma la Turchia e la Siria. I soccorritori continuano ancora a scavare visto che moltissime persone mancano all’appello. Purtroppo il bilancio continua ancora a salire: si parla di oltre 41mila vittime. Il terremoto ha provocato gravissimi danni. In questa terribile vicenda, però, è arrivata esattamente una settimana fa, una storia che dà speranza. Ovvero quello del salvataggio di una neonata, la stessa trovata viva sotto le macerie nel nordovest della Siria. Tanto è vero che era ancora attaccata al cordone ombelicale della madre.
Un inizio di vita assolutamente tragico che, dopo pochi secondi dalla vita ha rischiato subito la morte. Le è stato dato il nome di Aya. Non un nome qualunque visto che in arabo vuol dire “miracolo“. Purtroppo, nelle ultime ore, è giunta una notizia che l’ha vista come protagonista. Purtroppo a suo discapito, ma fortunatamente non è avvenuto nulla del genere. Direttamente nell’ospedale dove era stata ricoverata, qualcuno ha tentato di rapirla. Questo è quello che hanno dichiarato i sanitari del nosocomio di Afrin. Tanto è vero che la piccola, onde evitare altri spiacevoli episodi, l’hanno trasferita in un luogo sicuro.
Questo è quello che fa sapere direttamente il sito ‘BBC Online‘. La direzione sanitaria, dopo questo assurdo episodio, ha attivato un nuovo piano onde evitare un altro possibile tentativo di rapimento. Pochi giorni fa il direttore dell’ospedale aveva puntato il dito contro un infermiere. Lo stesso che era stato scoperto a fotografare la piccola nella sua culla. Per lui è scattato l’immediato licenziamento da parte dei vertici alti della struttura. Successivamente, però, nella giornata di lunedì, alcuni uomini armati (accompagnati dallo stesso infermiere) hanno fatto irruzione nell’ospedale ed hanno picchiato il direttore.
Nel frattempo il capo della direzione sanitaria, Ahmad Hajj Hassan, ha smentito le ultime voci comunicate dai social media che parlavano di un tentato sequestro. Dichiarando il tutto come un malinteso e che si trattava di una questione interna legata all’ospedale. Nonostante tutto, però, la piccola è stata comunque portata altrove. Tanto è vero che moltissime persone si sono recate in ospedale affermando di essere parenti della piccola. Tanto è vero che l’ospedale ha chiesto un intervento maggiore di sorveglianza. La sua storia ha commosso molti: tanto è vero che migliaia di persone si sono offerte di adottarla.