Terrorismo, per gli Stati Uniti d’America e per l’Onu non ci sono dubbi: secondo loro sarebbe stato nominato il nuovo capo da parte di Al Qaeda
Si tratta dell’uomo inquadrato in foto. Gli Stati Uniti d’America e l’Onu hanno concordato che Saif al-Adel sarebbe il nuovo capo di Al Qaeda. Si tratta di un 62enne, origine egiziana, che vive in Iran. Succede a Ayman al-Zawahiri, deceduto nel luglio dello scorso anno. A confermarlo ci ha pensato direttamente un portavoce del dipartimento di stato americano. Con tanto di dichiarazioni: “La nostra valutazione è in linea con quella delle Nazioni Unite: il nuovo leader di al Qaeda è Saif al-Adel“.
Si tratta di un ex tenente colonnello delle forze speciali egiziane. Non solo: è appartenente alla vecchia guardia del gruppo terroristico. Non solo: a quanto pare avrebbe addestrato anche alcuni dei dirottatori per il tragico attentato delle Torri Gemelle l’11 settembre del 2001. La notizia, nel giro di pochi minuti, si è diffusa in tutto il mondo ed ha trovati più conferme.
Nel frattempo l’Onu ha voluto stilare un rapporto. La conferma arriva direttamente dal quotidiano ‘The Guardian‘. Confermando che il punto di vista predominante degli Stati membri delle Nazioni Unite sia che il nuovo capo di Al Qaeda sia proprio Adel. Anche se, ci hanno tenuto a precisare, che la sua leadership non può essere dichiarata. Motivo? Per via della sensibilità della stessa associazione terroristica alle preoccupazioni dei talebani afghani. Gli stessi che potrebbero non riconoscere la morte di Zawahiri a Kabul. Ed anche per via della presenza di al-Adel nella Repubblica islamica dell’Iran.
Non è finita qui visto che arrivano aggiornamenti importanti anche sulla sua possibile cattura. Secondo quanto raccolto da varie testimonianze pare che al-Adel avrebbe soggiornato in Iran in questi ultimi anni. Nonostante il divario religioso avrebbe deciso di nascondersi proprio lì. Anche perché, per chi non lo sapesse, l’organizzazione terroristica è estremista sunnita, mentre la Repubblica degli ayatollah è sciita. Nel frattempo gli Stati Uniti d’America sono pronti ad offrire una ricompensa fino a 10 milioni di dollari. Nel caso qualcuno possa dare qualsiasi tipo di informazione che possano portare al suo arresto.