E’ stata la famiglia a rendere pubbliche le condizioni dell’attore 67enne amato in tutto il mondo e protagonista di film celebri
Un momento di grande dolore e sofferenza. Per la famiglia, soprattutto, ma anche per tante persone che lo amano e ne seguono con trepidazione e affetto l’evolversi di una malattia che non lascia scampo. Le condizioni di salute di Bruce Willis, affetto da demenza, si sono aggravate. Uno degli attori più famosi del mondo, quello che si gettava in qualsiasi situazione pericolosa e per diversi anni ha rappresentato l’attore d’azione per eccellenza si ritira dalle scene per sempre.
Il peccato è che Bruce Willis ha appena e solo 67 anni, ma non può più andare avanti e verrà protetto dai propri cari. È stata la famiglia dell’attore ad annunciarlo con un lungo e straziante messaggio pubblicato sui social. La moglie Emma Heming, 44 anni, ha pubblicato una foto di Bruce su Instragram, rivelando che le condizioni di suo marito sono peggiorate per la prima volta dall’anno scorso, per una diagnosi di afasia.
“La nostra famiglia – ha scritto la moglie Emma su Instagram e riportato anche dalla ex Demi Moore – voleva intanto partire dall’esprimere la nostra profonda gratitudine per l‘incredibile dimostrazione d’amore, sostegno e di storie meravigliose che abbiamo ricevuto da quando vi abbiamo detto della diagnosi di Bruce“. E ancora con dolore: “Con lo stesso spirito volevamo darvi gli aggiornamenti riguardo al nostro amato marito, padre e amico, visto che adesso abbiamo una maggiore comprensione di quello che sta sperimentando“.
“Da quando è stata diagnostica l’afasia nella primavera del 2000 le condizioni di Bruce sono cambiate e ora abbiamo una diagnosi più precisa: demenza frontetemporale. Sfortunatamente, i problemi nella comunicazione sono solo un sintomo della malattia che Bruce deve affrontare“. E’ una malattia che colpisce di solito le persone sopra i 65 anni, ed è causata da danni alle cellule nervose che ostacolano sempre più gravemente e in modo progressivo le normali funzioni del cervello. Col tempo si perdono una serie di funzioni, che vanno dal linguaggio al movimento, ma porta anche a disturbi della personalità e del comportamento. “Se potesse oggi vorrebbe stimolare l’attenzione globale verso coloro che si trovano ad affrontare una malattia debilitante come questa e come questa impatti in così tante persone e nelle loro famiglie“.