L’ex coach di Virtus Bologna e Olimpia Milano, membro dell’Italian Basket Hall of Fame, non ha dubbi sulla classifica della storia del basket: “Lui è il migliore in assoluto”.
Ah, quanto è difficile fare una classifica della storia. “No no, è molto semplice. Prima c’è Jordan, poi vengono tutti gli altri”: coach Dan Peterson, intervistato in esclusiva da Notizie.com, non ha dubbi. Altroché. Inutile perdere tempo a fare paragoni, a confrontare le diverse epoche. Tanto il più talentoso rimane sempre lui: Michael Jeffrey Jordan. Tanti auguri, 60 anni oggi. Un’icona, mica un “semplice” fenomeno.
Coach, 17 febbraio 2023: Jordan compie 60 anni tondi. Cosa si può dire di più sul suo conto?
“Colui che ha rivoluzionato il basket. Ha 2 miliardi di dollari adesso, questo perché è anche un grande uomo d’affari, di buon senso. È uno dei proprietari dei Charlotte Hornets, ogni cosa che tocca la fa bene. È l’esempio vivente di come bisogna condurre una vita”.
Poi c’è Jordan giocatore: qualcuno può essere accostato alla sua grandezza?
“È stato un esempio per i giovani, un modello vero e proprio. Come stile di gioco il più completo di tutti i tempi, non ci sono dubbi”.
Fare una classifica della storia però è sempre molto complicato…
“No no, è facile facile. Jordan è il numero uno, tutti gli altri vengono dopo”.
Neanche LeBron James è paragonabile? Ora è il giocatore con più punti nella storia della NBA.
“LeBron è un grande giocatore, il migliore della generazione del nuovo millennio. Ma questo è un nuovo sport, non è lo stesso che giocava Jordan. Tutti dicono che LeBron James negli anni 70 avrebbe ‘ammazzato’ tutti, non sono sicuro. Prima c’era più contatto fisico, oggi è cambiato tutto. Il regolamento è stato modificato per impedire di difendere su LeBron. Alcuni contatti non sono più legali. Si punisce tutto, si permette il palleggio accompagnato, a volte si possono fare pure 4 passi…”.
E Jordan, nel basket attuale, cosa sarebbe stato?
“Potrebbe giocare benissimo anche nel nuovo basket. Anzi, avrebbe ‘spaccato la faccia’ a tutti! Lo dicono tanti ex giocatori, non solo io. Oggi Jordan ne metterebbe 50 di media ogni partita”.