Il leader del Partito Popolare Europeo alza i toni: “L’appoggio all’Ucraina non è facoltativo”. Lo stupore del Cav che non arretra e rilancia
Un’onda che rischia di travolgere tutto e tutti. Quelle parole su Zelensky hanno fatto il giro d’Europa e non sono piaciute affatto, soprattutto in un momento del genere. Un terremoto che piomba direttamente su Forza Italia e soprattutto (e solo) sul suo leader, Silvio Berlusconi. A montare e cavalcare l’onda è il presidente del Ppe, Manfred Weber che su twitter lancia una bordata che fa male, anche perché quelle frasi sull’Ucraina e Zelensky non sono piaciute per niente. “A seguito delle affermazioni di Silvio Berlusconi sull’Ucraina abbiamo deciso di annullare le nostre giornate di studio a Napoli“
Apriti cielo. Un rifiuto clamoroso che apre una voragine e mette in grande imbarazzo tutta Forza Italia, non tanto e solo Berlusconi. E la replica del Cavaliere non si fa certo attendere. Il leader di Forza Italia va su Facebook e urla con tutta la voce che ha “Con il mondo sull’orlo di una guerra nucleare tra Russia e i Paesi della Nato – scrive –io vengo criticato perché sto chiedendo che insieme ai sostegni per l’Ucraina, da sempre condivisi e votati da Forza Italia, si apra immediatamente un tavolo per arrivare alla pace. Questo è un dovere per un partito come il Ppe“.
Weber vuole la rottura, Tajani dovrà mediare e sistemare. Come sempre
Per Weber quelle parole di Berlusconi non si dovevano fare, e nella maniera più categorica. “Il supporto per l’Ucraina non è facoltativo“, ha scritto Weber. Che in questa situazione burrascosa e polemica non inserisce l’amico Antonio Tajani. Weber tiene a precisare che nulla cambia nei confronti del premier italiano e del suo esecutivo: “Proseguiamo la collaborazione con il governo italiano sui temi dell’Ue”, spiega in un tweet.
Ma a Forza Italia, tutto questo non piace e giudica “incomprensibili” e poco ricevibili le parole di Weber. Berlusconi ha dovuto rileggere per svariate volte le parole del presidente del Ppe perché non ci voleva credere a quel tweet e a quelle dichiarazioni. Nemmeno il tempo di godere ed essere felice per l’assoluzione per il processo Ruby che subito arriva un’altra polemica. E questa rischia di essere davvero molto pesante.