Venerdì 17 febbraio, sciopero nazionale del trasporto pubblico: Italia completamente in tilt. A rischio treni, bus, metro e molto altro
Nella giornata di oggi, venerdì 17 febbraio, è stato indetto uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale per tutta la giornata. Un problema non da poco per i pendolari che potrebbero andare incontro davvero ad una serie di inconvenienti. Un problema che riguarderà sia il nord che il sud. A quanto pare, secondo quanto riportano alcune fonti locali, pare che si fermeranno bus, metro, trami e treni. Solamente nelle fasce che comprendono le ore di punta il servizio sarà garantito. Ad alzare la voce ed a proclamare questa protesta ci ha pensato direttamente l’Unione sindacale di base con tanto di nota ufficiale.
A quanto pare rivendicano il salario, la sicurezza e soprattutto la dignità agli autoferrotranvieri. Da Roma fanno sapere che questo sciopero coinvolgerà: Atac, Cotral, Astral e Roma Tpl. I mezzi resteranno fermi dalle 8:30 alle 17 e dalle 20 finno alla fine del servizio. Mentre per quanto riguarda Milano i mezzi a rischio dalle 8:45 alle 15:00 e dalle 18:00 fino alle fine del servizio. Le linee metropolitane M1, M2 e M3 sono chiuse e riapriranno alle 15. Discorso diverso, invece, per le M4 e M5 che resteranno aperte. In superficie tram, bus e filobus potrebbero risentire di riduzioni del servizio. La stessa Trenord è coinvolta nella protesta. A Napoli lo sciopero del personale dell’Anm di 24 ore, dalla mezzanotte di venerdì 17 fino alla mezzanotte di sabato 18, colpirà metro, bus e funicolari.
Nel frattempo i sindacati rivendicano ed annunciano che sul trasporto pubblico si è fatta solamente retorica in tutti questi anni. “Si sono messe in campo ricette tutt’altro che efficaci con finanziamenti che hanno favorito le aziende private, da sempre impegnate a incrementare i loro profitti, penalizzando l’implementazione dei servizi, l’efficientamento dei mezzi e la sicurezza sui posti di lavoro“, questa una parte della nota che è stata comunicata in rete.
Sempre nella stessa nota sono state comunicate anche le richieste da parte dello stesso sindacato: ovvero la “parificazione contrattuale” tra aziende pubbliche e private. Non solo: anche una “nuova scala parametrale” che possa garantire aumenti salariali e che possa annientare le penalizzazioni economiche ai nuovi assunti. Fino ad arrivare alla diminuzione dell’orario di lavoro “a 35 ore settimanali a parità di salario“. In conclusione anche una “maggiore tutela” sulla sicurezza e salute sul lavoro.