Un’incredibile bassa marea da record lascia in secca gondole e barchini, mettendo così in grande difficoltà la città lagunare, i residenti e i tanti turisti
Canali interni ridotti a stradine melmose, barche ormeggiate in secca, le antiche fondamenta dei palazzi a vista, anche lungo il Canal Grande. Questo l’incredibile scenario che sta vivendo la città più bella al mondo a causa di una prolungata siccità che dopo aver colpito laghi e fiumi in tutta Italia, ha notevolmente abbassato il livello del mare anche intorno a Piazza San Marco.
Tre basse maree eccezionali per tre giorni. Non succedeva dal almeno 15 anni quando le basse maree di questo tipo furono 5. In calo rispetto agli anni Novanta, quando se ne contarono anche 26 nel 1993, 22 nel 1993. Anche lunedì, per il secondo giorno consecutivo, si è registrato in città un livello di meno 65 centimetri sullo zero mareografico, ma che comunque stanno creando notevoli disagi alla città lagunare.
Siamo sempre stati abituati ad ascoltare notizie allarmanti riguardanti la città più particolare al mondo, Venezia, sempre alle prese con l’acqua alta che inesorabilmente, in particolari condizioni di vento e di maree, invadeva calle e vie della città lagunare, creando enormi problemi che i veneziani hanno sempre affrontato con enorme pazienza e i turisti con la giusta dose di adattabilità. Il Mose, le enormi barriere mobili costruite in più di 20 anni nella laguna, sembra però negli ultimi tempi proteggere Piazza san Marco e gli altri tesori di una citta gioiello, ma ora il problema da fronteggiare è opposto. Venezia infatti è alle prese da molti giorni con una eccezionale bassa marea, causata dal fenomeno contrario di quello dell’acqua alta, che comincia a creare seri problemi anche alla navigabilità. Il freddo, la fase lunare di sizigia, cioè la luna piena con la massima escursione tra le maree alte e le basse, che ha fatto registrare un meno 65 metri nelle rilevazioni sullo zero mareografico di Punta della Salute.
L’acqua bassa, stante la pressione atmosferica prevista, continuerà anche nei prossimi giorni, almeno fino a martedì. I guai più seri dei canali in secca si presentano per i servizi di emergenza, come le idroambulanze del Suem 118, che in alcune situazioni, non potendo proseguire nei rii senz’acqua, hanno dovuto fermarsi prima della destinazione e raggiungere i malati, ma anche trasportarli a bordo, a forza di braccia. “Valori rari, ma che si presentano in gennaio” spiega il direttore del Centro maree di Ca’ Farsetti Alvise Papa, “I fenomeni di bassa marea di questi giorni sono assolutamente normali per il periodo. Tutti gli anni, infatti, si posiziona nell’Europa centro settentrionale l’anticiclone tra il periodo di Natale e i primi di febbraio. Adesso siamo un po’ in ritardo, ma gli elementi ci sono tutti”, ha concluso Papa. Sarebbe dunque un ciclo naturale, che fa sperare in una tregua almeno per l’aumento del livello del mare, salito negli ultimi dieci anni di quasi 10 centimetri, ben 33 da inizio secolo.