Il sottosegretario Delmastro è stato ascoltato dai pm sul caso Cospito. Foti: “Non c’è stata alcuna rivelazione di segreto d’ufficio”.
Ieri, venerdì 17 febbraio, è stata un’altra giornata chiave per il caso Cospito. Il sottosegretario Andrea Delmastro, indagato dalla Procura di Roma per rivelazione di segreto d’ufficio, è stato ascoltato dai pm per ricostruire meglio l’iter che lo ha fatto venire in possesso delle conversazioni dell’anarchico in carcere.
Come riportato da Il Tempo, l’esponente di Fratelli d’Italia ha deciso di rispondere a tutte le domande dei pm e soprattutto di ribadire che da parte sua non è stato commesso nessun illecito visto che le conversazioni non erano segrete. Una linea che anche il ministro Nordio ha ribadito in più di un’occasione.
Per il momento da parte dei magistrati resta il massimo riserbo su questa inchiesta e nei prossimi giorni proseguiranno tutti gli approfondimenti per accertare meglio quanto successo.
L’interrogatorio di Delmastro ha portato anche a diverse reazioni politiche. Foti, capogruppo di FdI alla Camera, ha preso le difese del sottosegretario: “Non commentiamo le decisioni dei magistrati, ma sul piano fiduciario abbiamo avuto una risposta chiara da parte del ministro Nordio sul fatto che non vi sia stato nessun illecito. Dobbiamo inoltre osservare che la notizia dell’iscrizione sul registro degli indagati l’abbiamo letta su un giornale: questo significa che ancora una volta sono state violate le regole del gioco e di Giustizia“.
Duro, invece, il commento di Stefano Bonaccini: “Da vero garantista non mi permetto di sindacare le iniziative della Procura, ma dal punto di vista politico possono dire che sono state utilizzate informazioni riservate per colpire la sinistra accusandola anche di terrorismo e mafia“.
Intanto in Italia cresce il timore per le proteste degli anarchici. “Siamo abbastanza preoccupati – ha ammesso il sottosegretario Nicola Moliterni – l’ultima manifestazione a Milano non è stata di un pensiero, ma si è tramutata in una vera e propria guerriglia. Sei agenti sono finiti al pronto soccorso”. E proprio per questo motivo l’attenzione da parte del Viminale e delle forze dell’ordine resta molto alta.