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Pallavolo, un’arbitra costretta a dimettersi perché troppo grassa: ero discriminata”

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Mauro Simoncelli

Fanno discutere le dimissioni di protesta di Martina Scavelli, 35 anni, originaria di Catanzaro, contro il regolamento che le impone di non superare i limiti del girovita per poter arbitrare

Con un post sul suo profilo Facebook , pubblicato proprio nel giorno di San Valentino, l’arbitro di pallavolo ha annunciato il suo addio all’attività dopo una penalizzazione a causa del girovita che avrebbe sforato di qualche centimetro il limite consentito, sentendosi per questo discriminata e anche offesa. 

Martina Scavelli insieme ai colleghi arbitri – Notizie.com – Facerbook

Sulla questione è intervenuta anche la FIPAV, la Federazione Italiana Pallavolo che con un comunicato ufficiale ha spiegato la posizione della federazione stessa e il perché del provvedimento preso nei confronti della donna, teso semplicemente a rispettare le norme vigenti di carattere internazionale sullo stato di salute degli arbitri professionisti.

Discriminata e offesa

 “Tu sei nera, io sono grassa! Per questo motivo stamattina ho comunicato le dimissioni dal ruolo di arbitro di serie B alla Fipav. Non sopporto più di essere misurata e pesata come si fa con le vacche!”, questo l’incipit del post pubblicato sul suo profilo Facebook dall’oramai ex arbitro di serie B di pallavolo Martina Scavelli e rivolto in questo caso a Paola Egonu che la settimana scorsa aveva lamentato come si sia sentita più volte discriminata in carriera per il colore della sua pelle. Martina fin da giovanissima ha arbitrato, dalle serie minori alla serie A, in numerosi palazzetti italiani, ma ha deciso di lasciare, a malincuore, anche perché il regolamento non le consente di poter proseguire nella sua attività.

Il suo girovita è infatti di qualche centimetro superiore a quello previsto dalle norme, e così ha deciso di annunciare la sua scelta di dimettersi. “Lo sport dovrebbe unire, anziché emarginare. E io non voglio più essere messa all’angolo per qualche centimetro o qualche chilo in più! Ho superato i valori previsti di BMI e circonferenza addominale (nulla di eccessivo). Ho ricevuto una penalizzazione di 3 punti nell’ambito del punteggio Dirigenti di Settore e l’esonero dall’impiego fino al raggiungimento dei valori previsti”, ha proseguito la giovane donna nel post, “La penalizzazione mi porterà a fine stagione a passare dalla serie B al campionato regionale, facendo un enorme passo indietro nella carriera”.

L’arbitro sovrappeso che ha deciso di dimettersi perché discriminata – Notizie.com – Facebook

Condizione fisica che non le impedisce di svolgere bene il suo lavoro

L’ex arbitro non capisce come la questione fisica possa incidere sul suo svolgere bene o meno il suo lavoro, soprattutto perché un arbitro di pallavolo svolge il suo ruolo da fermo: “Parametri fuori norma, certo, ma di poco. Un poco che non scalfisce la qualità del mio servizio. Come se tre dita in più sul mio girovita potessero mettere a rischio una partita di pallavolo che, tra l’altro, non prevede che l’arbitro corra per il campo come succede nel calcio”, prova a chiarire Martina, “a oggi, però, non sono disposta ad accettare che una carriera fondata sui sacrifici e sul massimo rispetto possa essere ‘calpestata’ da imposizioni del genere che non prevedono soglie di tolleranza”, ha scritto ancora la donna. “Ho deciso di dire basta per me e per tutti i grassi”.

Immediata è arrivata la replica della Federazione Pallavolo. “La Fipav, dovendo rispettare la regolamentazione internazionale, ha fatto propria la normativa e da quel momento ha fatto sì che tali parametri vengano costantemente rispettati per il corretto e regolare svolgimento delle proprie attività sportive. Obiettivo primario della normativa internazionale in oggetto è la salvaguardia dello stato di salute della classe arbitrale che, come si potrà immaginare, è costantemente informata e aggiornata su eventuali cambiamenti dei regolamenti stessi. Ovviamente la Federazione Italiana Pallavolo e il suo settore ufficiali di gara all’inizio di ciascuna stagione agonistica coinvolge i propri tesserati impegnati nel settore arbitrale affinché conoscano la normativa vigente che, come detto, si pone il principale obiettivo della tutela della salute“, si legge in una nota ufficiale.

 

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Mauro Simoncelli