Pensione di reversibilità: tante le novità nel 2023

Tante novità sono quelle che aspettano tutti i percettori della pensione di reversibilità: pare proprio nel 2023 sarà più ricca.

Per questo 2023 sono tante le novità in arrivo e tra questa anche quella che riguarda la pensione di reversibilità e tutte le persone che hanno i requisiti necessari per poterla ricevere, tanto per cominciare la bella notizia riguarda il fatto che in questo 2023 ci sarà un aumento.

Pensione di reversibilità
Pensione di reversibilità, Notizie.com

Secondo quanto riporta il Corriere.it, infatti andrà applicato un aumento dell’8,88: “Composto da una rivalutazione piena del 7,3%, cui si aggiunge un ulteriore 1,5% come misura straordinaria una tantum per il 2023, che passerà al 2,7% nel 2024″. Per essere ancora più chiari rivalutazione significa aggiornamento annuale degli importi pensionistici che viene appunto calcolato in base all’inflazione dell’anno precedente e quindi quest’anno l’assegno fissato a 524,34 euro mensili, dovrebbe raggiungere i 570 euro.

Ad ogni modo la pensione di reversibilità è dedicata a tutti i familiari di un pensionato deceduto e spetta solo alle persone che hanno maturato 15 anni di anzianità contributiva e assicurativa o 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva, di cui minimo 3 nei 5 anni precedenti la data del decesso.

Pensione di reversibilità, in che modo è possibile richiederla?

Come detto prima, la pensione di reversibilità non è destinata a tutti, ma solo a quelle persone coniuge o soggetto unito civilmente e ai figli superstiti qualora fossero studenti di età compresa tra i 18 e i 21 anni, a carico del genitore deceduto, purché non svolgano attività lavorativa; i figli studenti universitari per tutta la durata del corso di laurea, ma non oltre i 26 anni, sempre se a carico del genitore deceduto e purché non svolgano attività lavorativa; i figli inabili, a prescindere dall’età, purché a carico del pensionato.

Pensione di reversibilità, foto fonte Ansa. Notizie.com

Ma non è tutto, questo contributo spetta anche al coniugi divorziato, qualora questo prenda l’assegno divorzile e non si sia risposato e nel caso in cui l’iscrizione all’Inps sia stata fatta prima della data di sentenza del divorzio; nel caso in cui non ci sia un coniugi, nipoti o altro, la pensione spetta ai fratelli celibi o alle sorelle nubili.

Per poterla richiedere, bisogna prima di tutto avere i requisiti richiesti, fatto questo si può presentare la domanda gratuita presso il sito Inps, nella parte dedicata ai servizi online, oppure ci si può recare ad un patronato che farà la domanda sempre in modo telematico e poi non resta che attendere di ricevere il tutto.

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