Steven Spielberg e John Williams ci raccontano la leggendaria collaborazione

Nel corso di un evento ad Hollywood, Steven Spielberg e John Williams hanno parlato della loro storica collaborazione.

Probabilmente, se dovessimo scendere in strada chiedendo ad una serie di passanti di nominarci un regista, il nome più popolare sarebbe quello di Steven Spielberg, allo stesso modo, se chiedessimo di citare un compositore cinematografico, il nome di John Williams sarebbe quello più frequente. Non a caso i due hanno collaborato per ben cinquant’anni a decine di lungometraggi, divenendo la coppia regista-compositore più remunerativa e riconosciuta di sempre.

Steven Spielberg e John Williams, Notizie.com

Lo straordinario talento di Spielberg nel raccontare per immagini, sin dall’inizio della sua carriera, ha convissuto splendidamente con le composizioni di Williams, il quale, film dopo film, confermava squisitamente la rara capacità di individuare le sonorità più adatte alla storia in questione.

Un binomio leggendario

Recentemente i due si sono ritrovati in occasione di un’evento presso l’American Cinematheque di Hollywood, dal titolo “50 anni di musica e film”, nel quale hanno raccontato alcuni aneddoti sulla lunga storia di collaborazione. Il regista è partito descrivendo il primo approccio alla musica di Williams, che avvenne durante la lavorazione al suo secondo film, Sugar Express (1974): “Stavo leggendo la sceneggiatura e stavo ascoltando un album di una colonna sonora che mi aiutasse a ispirarmi per la storia. Era di un film chiamato Fiumi dell’ira che John aveva composto per Mark Rydell [regista del film] e questa è stata la prima volta che ho sentito qualcosa di John”.

Williams ha poi iniziato a parlare della straordinaria colonna sonora composta per Lo Squalo (1975): “Non so come qualcosa viene fuori ma puoi comporlo molto velocemente o lentamente, o forte o morbido, come ‘dun dun, dun dun, dun dun’. Quindi puoi manipolare l’impressione dello spettatore se non vedi nient’altro che acqua. Pensavo dunque che fosse una cosa utile e l’ho suonata a Steven, che mi fa ‘Sei serio?’ E io ‘Se abbiamo due violoncelli e due basi nell’orchestra, potrebbe funzionare’. Abbiamo provato e lui sembrava felice”. Spielberg ha proseguito: “Mi sono spaventato quando me l’ha suonata al pianoforte perché mi ha guardato e mi ha sorriso; io ho iniziato a ridere perché pensavo mi stesse prendendo in giro. Ma John mi ha risposto ‘No, sono serio’. Ma sono stato fortunato, il modello dello squalo non ha mai funzionato, ma John sì”.

Schindler’s List, Notizie.com

Si è passati poi a parlare di Schindler’s List (1993), di cui Spielberg ha spiegato le difficoltà di un’intenso lavoro sul piano artistico: “È stato un momento così importante nella mia vita. Non semplicemente nella mia carriera, nella mia vita. Non ho mai pensato in termini di musica mentre realizzavo il film, non avevo un idioma nella mia testa, non un piano o l’intento di mettere musica contemporanea nel film o consigli da dare a John su come mi sentivo riguardo a certe scene. Ero solo focalizzato sul raccontare la storia”. Williams ha spiegato: “Non riuscivo a respirare, ero così commosso dal film che non riuscivo a parlare a Steven. Così gli ho detto: ‘Esco un attimo all’aria aperta’. Ho camminato per circa 45 minuti prima di iniziare il nostro meeting. ‘Steven, questo è un film fantastico e hai bisogno di un compositore migliore di me’, gli ho confessato. E lui: ‘Lo so, ma sono tutti morti’.

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