Per il superbonus sembra non esserci pace, le banche infatti pare siano a lavoro per lo scudo penale: di che cosa si tratta?
Si torna ancora una volta a parlare del Superbonus e in particolare di questo particolare scudo che sarà reso ancora più solido per le banche che decideranno di acquistare i crediti che sono rimasti sospesi per appunto di bonus edilizi, cosi da permettere di completare i lavori a tutte le persone che hanno presentato la Cila, prima che il provvedimento entrasse in vigore.
“Gli istituti di credito, le assicurazioni, ma anche le Poste e la Cassa depositi e prestiti, avranno una protezione dai sequestri della magistratura anche per quei crediti che risultino frutto di frodi che hanno acquistato in “buona fede” sono queste le parole che si leggono sul Messaggero, che sottolinea come si parli di cifre alte che arrivano fino a 6 miliardi di euro.
Ad ogni modo, questa misura è al momento al vaglio del Governo stesso e forse proprio nella giornata di oggi potrebbe essere discussa dai vertici dell’esecutivo insieme con Abi, Ance, Cdp, Sace, Confedilizia e altre associazioni di categoria.
Superbonus, cosa succede una volta ottenuto lo scudo?
Come detto prima, le banche potrebbero grazie alla presenza dello scudo penale permettere lo sblocco dei crediti per tutte le persone che devono completare i lavoro di edilizia e che hanno presentato la Cila prima del tempo: infatti, cosi come riporta il Messaggero, una volta ottenuto questo scudo, le banche sarebbero pronte a riaprire gli acquisti dei crediti.
Ma in che modo questo sarà possibile? Grazie alla limitazione delle responsabilità e allo scudo sui sequestri: “Una cosa deve essere chiara per tutti coloro che hanno crediti incagliati e i lavori fermi, questo provvedimento è una opportunità. Posso assicurare che i cantieri saranno sbloccati. Ma per chi non ha ancora deliberato i lavori. La strada sarà quella della detrazione dal reddito, quindi senza sconto in fattura. Nessuno viene danneggiato dal decreto” queste le parole di De Bertoldi che oggi sarà presente al vertice sui bonus, con il Governo.
Quindi, per essere ancora più chiari, chi ha iniziato i lavori prima del nuovo provvedimento potrà ottenere gli sconti in fattura, chi invece non ha fatto tutto quello che si doveva fare per tempo può accedere al bonus fiscale ma solo con la detrazione dal reddito.
Per concludere, un cambiamento netto è anche quello che aspetta la norma salva-caldaie, infatti chi ha comprato una caldaia proprio in concomitanza con il decreto può in qualche modo evitare di essere beffato e infatti lo sconto in fattura dovrebbe essere allargato anche a coloro che hanno già versato l’acconto presso il rivenditore di fiducia.