Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative italiane, Cna e Confartigianato. Convocati dal Governo, per il pomeriggio, i presidenti delle categorie interessate dalle norme che bloccano la cessione dei crediti dei bonus edilizia, tra i quali il superbonus. “Prevalga il buon senso“, dice a Notizie.com Massimo Tabacchiera, presidente Confapi Roma
Da una parte le aspettative, dall’altra le esigenze del Governo, o meglio del Paese, come direbbe il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. In mezzo una volontà comune, quella di trovare una soluzione al tema dei temi: il nodo dei crediti incagliati dei bonus immobiliari, mettendo seduti allo stesso tavolo tutti i soggetti interessati.
Fischio di inizio, di una partita di quelle davvero delicate, oggi pomeriggio alle 17.15 a Palazzo Chigi. Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative italiane, Cna e Confartigianato, sono stati infatti convocati dal Governo. La convocazione è stata inviata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ed è indirizzata direttamente ai presidenti dell’Ance Federica Brancaccio, di Confindustria Carlo Bonomi, di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, di Confapi Cristian Camisa e dell’alleanza delle Cooperative Italiane Maurizio Gardini. La riunione sarà preceduta da un incontro con i rappresentanti di Abi, Cdp e Sace
Due le principali proposte sul tavolo degli incontri e delle trattative. La prima, la cartolarizzazione, è uno strumento di mercato. La seconda, con le compensazioni tra crediti e debiti fiscali, è uno strumento di finanza pubblica. Cosa prevede lo strumento della cartolarizzazione? Individuare le risorse incagliate, creare pacchetti di crediti da cedere sul mercato attraverso società definite veicolo, ovviamente specializzate sul tema. Il problema principale, nel ricorrere a questa soluzione, sta nei tempi di applicazione. Poi c’è l’ipotesi F24, chè è stata avanzata dall’ Abi e anche dai costruttori dell’Ance. La richiesta inoltrata al Governo è stata anche quella di provare a sollecitare l’acquisto di crediti da società pubbliche controllate dallo Stato. Adottando l’ipotesi F24, le banche non potranno più acquistare nuovi crediti, potrebbero però scaricare i debiti compensandoli con gli importi dei pagamenti fiscali fatti dai clienti con i modelli F24 ai propri sportelli.
Il premier Giorgia Meloni è intervenuta ieri, via social per difendere il decreto sul superbonus 110%, una misura che, dice, “a ogni italiano è costata 2mila euro“. “Quando spende lo Stato, nulla è gratis”, ha sottolineato il presidente del Consiglio durante il suo appuntamento video ‘gli appunti di Giorgia’, aggiungendo che “il costo totale” dei crediti del superbonus “attualmente è di 105 miliardi di euro… Abbiamo cercato di sanare una situazione che è diventata purtroppo fuori controllo, con esiti che possono essere imprevedibili e molto pesanti, una misura che “l’ho detto, lo ripeto, nasceva con intenti condivisibili, ma che è stata scritta così male, è fatta così male, che ha generato una serie enorme di problemi che noi oggi abbiamo ereditato e siamo tenuti a cercare di risolve”.
Ecco perchè l’incontro di oggi a Palazzo Chigi diventa dirimente. In attesa di conoscere l’esito di questo primo appuntamento, Notizie.com ha parlato con il presidente di Confapi Roma, Massimo Tabacchiera
Presidente, giornata calda quella di oggi…
“E infatti occorrerà aspettare come procederà il vertice convocato dal Governo, e ovviamente io mi rimetto a quanto esporrà e proporrà Confapi nazionale…”
Ovviamente, ma un’idea precisa sul tema credo ce l’abbia giusto?
“La problematica mi pare chiara e inoltre in corso da tempo, solo che qualcuno faceva finta di non vederla. I fondi non ci sono, i bonus sono sì utili, ma spesso strutturati alla “carlona”. Un pò come è accaduto anche per il reddito di cittadinanza. Mi auguro che si trovi una soluzione, questo mi pare evidente. Mi aspetto che le parti dialoghino in modo costruttivo. E questo vale da adesso in poi, perchè il problema è che l’accesso al credito, la questione fondi ai quali attingere, fosse già bloccata.
Tra le ipotesi per sciogliere il nodo, anche il ricorso allo strumento della cartolarizzazione. Strada percorribile?
“Ad oggi mi pare, come ha detto lei, solo un’ipotesi. Il problema a volte non è soltanto cosa si fa, ma come lo si fa. Ecco perchè la consultazione tra Governo e associazioni di categoria diventa indispensabile. Il dato emerso, è che lo strumento, che per sintesi definiamo supebonus, così come è stato strutturato non funziona. E la premier Meloni mi pare abbia ricordato i numeri di questa “operazione” sulla quale oggi si interviene con un decreto.”
Vale a dire presidente che lei è d’accordo sul fatto che il Governo si sia deciso ad intervenire?
“Dico che non sono completamente controcorrente. Il gesto dell’esecutivo spaventa, ma almeno mette tutti seduti intorno ad un tavolo. Parlavo da tempo con i costruttori che afferiscono a Confapi, e il tema liquidità non è certamente nuovo. Quindi va messo ora al centro del dibattito politico. A Roma diciamo, “doveva scoppiare il bubbone” per fare in modo che si affrontasse la questione in maniera strutturata e con buon senso”.