Secondo quanto scritto dal noto giornale americano New York Times, dei ricercatori hanno riscontrato la presenza di varie sostanze che possono essere messe in relazione con il cancro al seno o all’utero
Secondo uno studio condotto in 34 paesi, decine di cosmetici contengono sostanze chimiche che possono avere un potenziale impatto sulla salute umana, come problemi ormonali e allergie fino al presentarsi di alcune serie patologie oncologiche. Le sostanze sono state riscontrate sui più comuni prodotti presenti in commercio.
L’inchiesta fa riferimento anche al database creato appositamente dal sistema di allerta rapido europeo, il Rapex, uno strumento che raccoglie le segnalazioni derivanti da tutti gli stati membri sui prodotti non conformi. Si è notato infatti un aumento importante di segnalazioni di prodotti che contengono queste sostanze potenzialmente nocive per l’uomo.
E’ allarme per comuni prodotti di bellezza
I cosmetici sono entrati prepotentemente nella vita quotidiana di tutti. Non parliamo soltanto dei cosiddetti prodotti di bellezza, creme per il corpo e per il viso, ma anche di, all’apparenza innocui, saponi come bagnoschiuma o shampoo. Secondo quanto riportato dal New York Times, un numero crescente di segnalazioni, negli ultimi anni, ha sollevato numerosi interrogativi, sull’utilizzo da parte ella grandi case produttrici di sostanze che possono risultare nocive per la salute dell’uomo. “Hanno trovato livelli pericolosi di mercurio in creme ringiovanenti o contro l’invecchiamento, nei rischiaranti, tanto da mettere in relazione l’uso delle sostanze chimiche di questi prodotti come nelle tinture dei capelli al cancro al seno o all’utero”, è arrivato a scrivere il giornale, alzando e non poco il livello di allarme e di attenzione da parte dei consumatori. Come accade per tanti altri prodotti di uso comune o addirittura quelli alimentari, se è vero che la maggior parte sono sicuri, a volte capita che in alcuni prodotti vengano trovate sostanze tossiche poi bandite dalla Ue.
Etichette ingannevoli
Il quotidiano americano ha sottolineato come, anche se tutti i prodotti di bellezza e per la cura personale siano regolamentati da regole precise e da etichette che illustrano le sostanze contenente, le aziende spesso edulcorano le loro etichette con espressioni più innocue come “di derivazione naturale”, “non tossico” e “pulito”, che suonano bene, “ma sono fondamentalmente solo espressioni di marketing”. Molti ricercatori che studiano queste tossine hanno scoperto così che vi sono alcune creme e spray con ingredienti che lasciano davvero tanti dubbi. L’unico modo a disposizione per provare a difendersi da parte del consumatore è quello di aggiornare continuamente le proprio conoscenze legge do etichette e bugiardini dei prodotti scelti anche se comprati da anni e con regolarità.
L’elenco pubblicato dal New York Times include tra le sostanze messe al bando il Butilidrossianisolo, i coloranti di catrame di carbone come fenilendiammina, la Dietanolammina, la Formaldeide. Poi c’è l’Isobutano, il Propano o altri propellenti, i Parabeni per gli aromi, i Ftalati nelle plastiche, i Polietilenglicoli, il Talco, Toluene, Triclosano e Triclocarbano, tutte sostanze comunemente usate dalle aziende per colorare i prodotti o per creare le fragranze in profumi e creme per il corpo o lozioni per capelli.