Il nostro viaggio nel mondo Ultras per capire il significato dello striscione Fedayn rubato e bruciato dai tifosi della Stella Rossa.
Hanno fatto il giro dei social (e non solo) le immagini dello striscione dei Fedayn prima rubato e poi bruciato dal tifo caldo dello Stella Rossa. La nostra redazione ha fatto un viaggio nel mondo ultras per capire meglio il significato di questo gesto. “Ci sarebbe molto da discutere e probabilmente anche nulla da discutere. Ci sono pareri discordanti anche tra di noi – ha detto in esclusiva a Notizie.com Mauro Ambrosio, figura storica del tifo milanista – io personalmente non lo ritengo un atto degno da ultras“.
Per Ambrosio quanto fatto dai tifosi dello Stella Rossa è stata “una bella azione, ma sicuramente sono stati aiutati da qualcuno. Se io vengo a Roma e mi trovo a Piazza Mancini non riesco a far perdere le tracce come hanno fatto loro perché non conosco la zona. Quindi o l’hanno preparata alla grande oppure hanno avuto una mano da qualcuno“. “Detto questo – ha concluso lo storico tifoso rossonero – bisognerebbe viverla personalmente. Per me, ripeto, rubare uno striscione così non è un atto degno di mentalità ultras. Forse sono invecchiato io, ai nostri tempi queste cose non succedevano. O c’era lo scontro oppure vicende simili non accadevano“.
Per commentare questa vicenda abbiamo commentato anche Gennaro Montuori, leader storico del tifo partenopeo. “In occasioni come queste non mi piace esprimermi – ha detto ai nostri microfoni Palummella – però credo che perdere uno striscione non è paragonabile alla vita di un ragazzo. Da sempre il mio pensiero non corrisponde con la mentalità ultras. Al sottoscritto piace la pace, la violenza distrugge la vita. Purtroppo negli ultimi anni i tifosi romanisti sono cambiati moltissimo, inneggiano con striscioni contro Ciro, morto per colpa di un delinquente giallorosso. Poi, come se non bastasse, da anni continuano ad esporre striscioni anche contro la signora Leardi. Non mi piace esprimermi in queste occasioni, ma attaccare una mamma che si è espressa con il perdono è vergognoso“.
Per Montuori “anche i giornalisti devono fare attenzione quando si esprimono su questa vicenda, la trovo una cosa molto pericolosa e delicata, bisogna evitare di fomentare“. “Io sono il fondatore e presidente onorario del coordinamento fans partenopei del mondo – ha concluso Palummella – il nostro impegno è contro la droga, la violenza e il razzismo. Noi vogliamo un calcio pulito con i valori veri dello sport”.