Un episodio controverso accaduto nei minuti finali di Arsenal – Brentford disputata a Londra è costato carissimo all’addetto al Var colpevole di non aver segnalato una posizione di fuorigioco costato il pareggio ai “Gunners”
Tempi sempre più duri per gli arbitri e gli assistenti agli arbitri anche in tempi di tecnologia avanzata che dovrebbe essere di supporto agli stessi giudici di gara. Un errore commesso nel match di Premier League tra Arsenal e Brentford è costato carissimo a Lee Mason. L’arbitro inglesi infatti ha lasciato ufficialmente l’associazione dei fischietti d’oltremanica, come confermato in un comunicato ufficiale.
La Premier League, il campionato più ricco e da molti anni anche il più avvincente del mondo, mai come in questa stagione è ancora più appassionante con l’Arsenal di Arteta solo in vetta da settimane, ma braccato dai soliti noti: il redivivo Manchester United di Ten Haag e il solito Manchester City di Guardiola.
Un errore è costato il fischietto
Evidentemente tutto il mondo è paese. Il calcio in Italia è da sempre è vissuto con grande passione, ma anche con grande sospetto soprattutto quando dobbiamo giudicare l’operato di un arbitro. Da quando è stata introdotta la tecnologia della Var, tanti sono stati i passi in avanti che hanno aiutato a risolvere i casi più controversi, ristabilendo in sala video quello che sul campo era sfuggito all’occhio umano, ma non per questo sono diminuite le polemiche. Ma quello che è accaduto nella ricca Premier League inglese potrebbe anche costituire un pericoloso precedente per gli arbitri di tutti i campionati più importanti. E’ successo infatti che durante la sfida dell‘Emirates Stadium, i padroni di casa dell’Arsenal primi in classifica, siano stati costretti al pareggio per 1-1 dal Brentfortd a causa però di un gol palesemente irregolare concesso agli ospiti per “non essere state tracciate le linee del fuorigioco in maniera regolare”, come hanno scritto l’indomani tutti i tabloid inglesi. Risultato: l’arbitro Lee Mason, in quella partita addetto in sala Var, è stato ufficialmente licenziato dall’associazione dei fischietti inglese.
“La sua carriera completa nel gioco professionistico ha visto il 51enne arbitrare in oltre 500 partite dopo essere passato alla Football League nel 1998. Vorremmo ringraziare Lee per il suo servizio dedicato al gioco professionistico e gli auguriamo tutto il meglio per il futuro”, questo lo scarno, ma diretto comunicato con il quale il Professional Game Match Officials Limited (PGMOL), l’organismo responsabile degli ufficiali di gara nel calcio professionistico inglese, ha parlato di un “errore umano” che ha portato il VAR a non indagare a fondo sulla posizione di offside di Norgaard, prima del tocco finale di Toney autore del gol per il Brentford, mandandolo però direttamente a casa.
L’eclatante errore, che nella dinamica ha ricordato molto quello accaduto nei minuti finali di Juventus – Salernitana prima della sosta per il mondiale con la posizione di Candreva non vista dagli uomini al Var, ha scatenato anche oltremanica infinite polemiche. L’ex arbitro di caratura internazionale Hackett ha commentato che quell’errore “potrebbe avere enormi implicazioni per il resto della stagione”.
E che di Lee non se ne può più. “È un ambiente difficile, l’arbitraggio, ma se sei un calciatore e non giochi bene sei fuori. Lo stesso deve accadere con i responsabili dell’arbitraggio”. In Inghilterra ci sono “solo due o tre arbitri abbastanza bravi. Non può andare avanti così, questi commettono errori di base. La rimozione di Lee è un punto di partenza, ma tutti i Var devono essere riqualificati se il campionato vuole andare avanti”.