Enzo Ferrari, fondatore dell’omonima casa automobilistica, è stato uno degli imprenditori italiani più importanti. Ancora oggi gli eredi della famiglia Ferrari muovono un patrimonio impressionante
Il simbolo del cavallino rampante sulle fiancate delle vetture sportive prodotte a Maranello è probabilmente uno dei 5 marchi più conosciuti al mondo. Una storia di piloti, di corse e di auto da corsa che il fondatore Enzo Ferrari ha fatto diventare leggenda. Ancora oggi per indentificare quel particolare colore si dice rosso Ferrari.
La Ferrari è una delle case automobilistiche più iconiche in circolazione e non solo per essere l’unica scuderia a non aver saltato neanche un’edizione del Campionato Mondiale di Formula 1 della storia, ma soprattutto perché i bolidi che escono dalla sua fabbrica rappresentano il massimo sogno per gli appassionati. Macchine costruite ancora con la passione e la genuinità che ne fanno dei pezzi unici a tiratura limitata che non smettono di riscuotere ammirazione e successo in ogni parte del mondo.
Un impero costruito con passione
Enzo Ferrari è probabilmente il nome più famoso nel mondo automobilistico, un nome che rappresenta la passione assoluta per il mondo delle corse. Il mito nasce proprio dalla voglia del suo mitico fondatore di diventare un bravo pilota e si ritrova nel 1929 a fondare l’omonima scuderia: la scuderia Ferrari. Enzo Ferrari era un uomo al quale non interessava partecipare, ma vincere, infatti non era raro sentirlo dire: il secondo è il primo degli ultimi. Una delle sue frasi celebri era: “La migliore Ferrari che sia mai stata costruita è la prossima”, oppure, “non esiste una macchina bella esiste una macchina vincente”. Tutta la filosofia di un visionario che grazie a talento, passione e senso degli affari è riuscito a conquistare il mondo dalla provincia modenese. Così, in quasi 100 anni la Ferrari è diventata non solo la scuderia più vincente della storia del Motorsport, ma anche il produttore di auto di lusso più importanti e desiderate al mondo.
Alla morte nel 1988 del Drake, come veniva chiamato il fondatore della scuderia di Maranello, fu nominato erede universale suo figlio Piero. Quest’ultimo ha conservato la carica di vice presidente, non assumendo mai le redini del Cavallino, affidando a terzi la gestione del reparto corse e dell’azienda produttrice di vetture stradali. La scuderia corse visse il suo momento di massimo fulgore con l’avvento di Todt dietro la scrivania e di Michael Schumacher al volante, mentre Luca Cordero di Montezemolo portò a vette inimmaginabili le vendite e la popolarità delle berline da strada.
Dal 2016 la Ferrari è quotata in borsa e i maggiori azionisti sono la Exor, la holding della famiglia Agnelli con il 24% e proprio Piero Ferrari con un 10%, il resto è di tanti azionisti. Forbes ha pubblicato la lista aggiornata dei miliardari italiani e nella classifica, naturalmente, compare al settimo posto, con un patrimonio personale dichiarato di 5,5 miliardi di dollari. Piero Ferrari è stato omaggiato del titolo di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Cavaliere del lavoro e ha già pensato al futuro assegnando la sua partecipazione a una fiduciaria che ha come beneficiari la figlia Antonella e i nipoti Enzo Mattioli Ferrari e Piero Galassi Ferrari.