In ballo ci sono tante persone e uomini competenti, ma Fdi sta scegliendo con oculatezza senza “gettare il bambino con l’acqua sporca”
Appena insediato il governo a ottobre si pensava ad una tabula rasa, poi però le cose si sono rallentate, e di parecchio. Anzi per la verità non si parla più di nomine per quanto riguarda le aziende controllate in maggioranza dallo Stato da diverso tempo. Ma ora c’è l’accelerata, anche perché ad aprile ci sono tante scadenze. Le aziende da monitorare e controllare sono diverse. Si va dall’Eni, Enel, Poste italiane, Terna, Enav, Leonardo, Banca Mps sono le più visibili tra le 67 aziende controllate dal pubblico.
Sotto osservazione non ci sono soltanto i consigli d’Amministrazione, anche perché tra i partiti si sta riflettendo sui diversi manager di tante società. Ma si vuole fare qualcosa diverso dal passato, senza andare ad individuare persone vicino alla corrente politica, ma andare a vedere nelle competenze, cosa che, secondo Giorgia Meloni, ad esempio, difficilmente negli anni si è mai fatto.
Gasparri: “Il governo Meloni ha dimostrato di muoversi rispettando le competenze”
Ad andare a scadenza ravvicinata sono i tre consigli di giustizia (amministrativa, tributaria e Corte dei conti) e non solo. C’è l’incarico del comandante generale della Guardia di finanza Giuseppe Zafarana da rivedere anche se per lasciarlo al suo posto servirebbe una legge apposita. Sono uomini scelti quelli che si occupano di supervisionare tutto e decidere cosa fare per FdI c’è il ministro Francesco Lollobrigida, Giovanbattista Fazzolari e Adolfo Urso, per la Lega Andrea Paganella, Alberto Bagnai e Giulio Centemero, per Forza Italia due pezzi da novanta come Gianni Letta, Antonio Tajani, poi Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo.
Sulla situazione, riporta il Cor Sera, è intervenuto Maurizio Gasparri. «Fino adesso, il governo Meloni ha dimostrato di muoversi rispettando le competenze. Niente machete ma scelte attente e oculate». Da non trascurare la questione Rai, soprattutto dopo quanto avvenuto a Sanremo, sulla posizione dell’ad Mario Fuortes. L’ad di Eni Claudio Descalzi resterà certamente al suo posto