Vladimir Luxuria in esclusiva a ‘Notizie.com’: “Non mi va di criticare contro La Russa. Ma l’accostamento ad un figlio milanista è stata una battuta infelice”.
“Un figlio gay? Mi dispiacerebbe. Come fosse milanista“, così Ignazio La Russa ha risposto ad una domanda di Francesca Fagnani durante la trasmissione Belve. Una dichiarazione che nelle ultime ore ha fatto molto discutere e la nostra redazione ha contattato Vladimir Luxuria per avere un suo pensiero su quanto detto dal presidente del Senato.
“Io penso che un genitori dovrebbe sempre apprezzare il coming out di un figlio perché stiamo parlando di una persona vulnerabile – ha detto ai nostri microfoni Luxuria – quindi una reazione negativa da parte di un genitore è doppiamente dolorosa per un figlio perché senti di non essere accettato e la fiducia viene meno. La Russa ha detto che proverebbe dispiacere. Io non mi scaglio contro perché anche mio padre quando ha saputo non ha stappato una bottiglia di champagne. Abbiamo ragionato insieme ed ora lui è il mio primo sostenitore. Il problema è quando questo sentimento dispiacere è prolungato“.
“Un’altra cosa che vorrei dire – ha aggiunto l’ex deputata – non bisogna mai aspettarsi che i figli siano la fotocopia dei genitori. Ognuno può avere un orientamento sessuale diverso rispetto al padre o alla madre“.
Luxuria, poi, non si è detta d’accordo con l’accostamento fatto da La Russia al milanista: “Una battuta infelice. La squadra del cuore si può scegliere, l’orientamento sessuale o l’identità di genere no. In questi casi la scelta riguarda il fatto di tenersi tutto dentro oppure dirlo agli amici, ai colleghi di lavoro oppure ai familiari. Non c’è una ricetta unica. Si può fare coming out oppure no. Naturalmente molto dipende anche dai contesti geografici o culturali. Per esempio in Afghanistan non consiglierei di confessare la propria omosessualità perché si rischia la vita“.
In conclusione l’ex deputata si è soffermata anche sulla vicenda Jankto, l’ex calciatore dell’Udinese che ha deciso di fare coming out sui social: “Una decisione molto importante. Io dico sempre che quando in Italia ci sarà un calciatore che annuncerà la sua omosessualità fregandosene di quello che può dire un allenatore, un procuratore o dei fischi del pubblico allora anche altri inizieranno a fare coming out. Alla fine io penso che alla gente interessi che quel piede faccia gol e non l’orientamento sessuale. Se in Serie A ci sono giocatori gay? Sicuramente sì“.