Malcolm X, a distanza di anni dal suo omicidio, la famiglia ha deciso di passare all’azione e di chiedere un importante risarcimento milionario. Puntando il dito contro le forze dell’ordine e non solo
Sono passati quasi 60 anni (per la precisione 58) dopo che Malcolm X è stato assassinato in una sparatoria avvenuta a Manhattan su un palco. A distanza di tutto questo tempo, però, le figlie del leader afroamericano non ci stanno e sono pronte a passare all’azione. Ovvero facendo causa alla polizia di New York, NYPD, all’FBI e alla CIA. Le accuse contro di loro sono a dir poco pesanti e gravissime visto che si parla che abbiano complottato di aver tenuto nascoste le prove di quell’assassinio. Ad annunciare il tutto ci ha pensato direttamente l’avvocato della famiglia, ovvero Benjamin Crump.
Quest’ultimo ci ha tenuto a precisare che la famiglia dell’uomo ucciso intende presentare un ricorso. Chiedendo una cifra di risarcimento altissima che si avvicina ai 100 milioni di dollari. Una decisione che è stata presa dopo che, un giudice di New York, due anni fa ha deciso di scagionare due dei tre membri appartenenti alla ‘Nation of Islam‘. Gli stessi che erano stati condannati per l’omicidio avvenuto nel 1965. In merito a questa sentenza la città della ‘Grande Mela’ ha versato 26 milioni di dollari, mentre lo stato di New York, a Muhammad Aziz e alla famiglia di Khalil Islam, un risarcimento pari a 10 milioni. Il tutto spiegato con “condanne ingiuste“.
Malcolm X, famiglia chiede risarcimento di 100 milioni di dollari
Nel frattempo sono arrivate anche le parole da parte dell’avvocato dell’uomo ucciso 58 anni fa. Anzi, più che affermazioni si tratta proprio di una domanda che lo stesso si pone: “La domanda retorica è questa: se il governo ha compensato questi signori con decine di milioni di dollari, qual è il risarcimento per le figlie che hanno sofferto maggiormente per l’assassinio di Malcolm X?“. L’obiettivo è quello di sapere e avere la verità in merito a quanto sia successo.
Il legale ha continuato dicendo: “Vogliamo avere un dibattimento vigoroso, vogliamo far testimoniare le persone ancora vive, assicurare che una forma di giustizia venga assicurata“. Parole che sono state rilasciate mentre al suo fianco erano presenti Qubilah Shabazz e Ilyasah Shabazz, ovvero due delle sei figlie di Malcolm X, nel ‘The Malcolm X and Dr. Betty Shabazz Memorial and Education Center‘.