Per i giudici della Cassazione che hanno studiato il caso per settimane, il comportamento del consorte è da sanzionare come maltrattamenti
Un eccessivo modo di risparmiare. E di coinvolgere a farlo la persona alla quale, invece, dovresti dare sempre di più ogni giorno. E’ una delle essenze del matrimonio, del convivere insieme, cercando di proteggere e tutelare sempre e comunque la persona che ti sta accanto. E invece, quando fai l’esatto contrario con delle pretese assurde, allora tutto va in crisi. E’ successo che il marito, forse preso dal raptus del momento e di cercare di risparmiare il più possibile, costringesse la propria moglie a fare delle rinunce un po’ troppo assurde e pretestuose. In modo talmente ossessivo che la Cassazione ha ritenuto che tale comportamento fosse da punire e giudicarlo come reato.
Secondo i giudici, quest’uomo che vive a Bologna, ha maltrattato la propria compagna con una vero e proprio reato domestico. Per i giudici all’interno della casa si è instaurato “un clima di sopraffazione, dettato dall’avarizia”. Senza contare poi che all’interno del nucleo famigliare non c’erano assolutamente problemi economici, tutt’altro.
Una storia paradossale che sorprende per la piega che ha avuto, anche perché entrambi i coniugi avevano uno stipendio. Una cosa, questa, che non tutte le coppie italiane possono vantare. Ma nonostante questo, il marito chiedeva alla propria moglie uno stile di vita fatto di totali sacrifici e troppe, ma davvero troppe limitazioni.
Gli esempi fanno quasi rabbrividire. Basti pensare che durante la spesa la donna non doveva acquistare prodotti di marca, ma solo prodotti “in offerta, sia per la casa che per l’abbigliamento”, scrivono i giudici. Questo però è solo un esempio. Le durissime regole dettate dal risparmio prendevano la vita quotidiana ma anche e soprattutto “anche la vita domestica e le più intime e personali cure per la sua persona”. Ad un certo punto la moglie non ce l’ha fatta più e davanti ai giudici, durante la denuncia e il processo, ha rivelato che poteva usare “solo due strappi di carta igienica“, ma non solo, la stessa la doveva recuperare in una bacinella, per il successivo riutilizzo. Il risparmio va bene, ma così, soprattutto quando è costretto, è eccessivo e assurdo. per non parlare dell’acqua utilizzata per lavarsi il viso o per fare la doccia, “che poteva fare solo una volta a settimana”. La donna non ha più sopportato nulla e ha denunciato tutto.