“L’Italia tortura, con Alfredo no al 41bis”, la scritta che è apparso sul monumento da parte di alcuni anarchici
Un atto ostile. Una di quelle cose che sembrano innocue, ma in realtà hanno lo scopo di fare pressione e, perché no, anche di intimidire. E’ uno striscione e sono dei semplici fumogeni, ma è il gesto e dove viene fatto che lascia perplessi. Sbigottiti dal fatto che quattro persone abbiano avuto la facilità di salire sopra l’Altare della Patria e fare quel che vogliono senza che nessuno potesse controllare e fermare la “missione” di quattro elementi che indisturbati hanno fatto quel che volevano su un monumento che ha un alto valore storico. E così, alcuni fumogeni sono stati accesi all’Altare della Patria, a Roma, da un gruppo di manifestanti che chiedono la revoca del 41 bis per Alfredo Cospito.
Sempre la stessa solfa, sempre lo stesso argomento. E come protesta ci può anche stare, visto che siamo in un paese democratico dove, per fortuna, c’è la libertà di pensiero e di parola. Non è accettabile che tutto questo venga fatto all’Altare della Patria, uno dei simboli della capitale e anche di questo paese. Quattro persone hanno potuto scalare e salire sul tetto del monumento e srotolare uno striscione con sopra scritto “L’Italia tortura, con Alfredo no al 41bis”.
Domani è prevista la camera di consiglio in Cassazione
“Inaccettabile lo striscione e vergognosi i fumogeni accesi all’Altare della Patria da un gruppo di manifestanti che chiedevano la revoca del 41 bis per Alfredo Cospito“, Furiosa la deputata di Fratelli d’Italia Paola Chiesa e capogruppo in commissione Difesa della Camera dei Deputati. “È un gesto che condanno con tutte le mie forze. L’Altare della Patria è il cuore dell’Italia. Lì milioni di italiani rendono omaggio al Milite Ignoto e si inchinano. Dinnanzi a un luogo dalla fortissima valenza storica e civile non si può far altro che inginocchiarsi e portare il doveroso rispetto”.
Per alcuni è un blitz, ma in realtà è un’azione che fa capire, a volte, quanto possono essere fragili alcune situazioni e soprattutto alcuni posti strategici dove il controllo dovrebbe essere al massimo. E quando accadono queste cose, bisogna riflettere sul da farsi. Che ci sia uno striscione in favore dell’anarchico su uno dei monumenti più importanti d’Italia è inaccettabile. Da ricordare che domani si riunisce la Corte di Cassazione che dovrà esprimersi sul ricorso presentato dalla difesa dell’anarchico, ancora in sciopero della fame, contro il rigetto del reclamo del Tribunale di Sorveglianza sul 41 bis.