Della Vedova sul conflitto: “L’Ucraina difende la libertà e la legalità delle istituzioni, non vogliono tornare sotto l’egemonia russa”.
Un anno di guerra, di immagini forti, di bombe e di equilibri precari. In questa fase Europa e America mostrano preoccupazione per alcune mosse del Cremlino, di certo non destinate a lanciare segnali distensivi.
La visita del presidente americano Joe Biden a Kiev è un segnale forte, e le parole rafforzano l’intenzione di sostenere l’Ucraina, ma la Russia annoda i fili di alcuni discorsi molto pericolosi. Dalla possibile alleanza con Pechino, all’incontro del ministro degli esteri cinese con Lavrov, diventa difficile fare previsioni, e gli equilibri sembrano sempre più precari. Intercettato dalla nostra inviata, Benedetto Della Vedova ha fatto il punto sugli avvenimenti degli ultimi giorni, destinati ad offrire spunti di riflessione e probabilmente anche a lanciare messaggi chiari. Se da una parte la Russia cerca una preoccupante strada di dialogo e cooperazione con la Cina, dall’altra l’America continua con le parole forti del presidente a ribadire che Putin sarà fermato in ogni modo possibile.
Della Vedova però sottolinea i segnali continui del popolo ucraino, in guerra da più di un anno, ma deciso a non accettare in alcun modo una resa nei confronti di Mosca. “L’Ucraina è una nazione che resiste – ha dichiarato -, che ha saputo difendere la libertà del popolo e delle istituzioni repubblicane. Il colosso putiniano deve prendere atto che questo popolo non vuole tornare sotto l’egemonia russa ma guarda all’Europa. Questa è la cosa più importante di questi lunghi e drammatici 12 mesi”.
Della Vedova: “La distruzione parte solo dalla Russia”
Il segretario di +Europa commenta l’incontro e l’abbraccio fra Zelensky e Biden. “Il significato è nella forte volontà di testimoniare in maniera visibile che le democrazie europee e non solo, sono al fianco degli ucraini e delle istituzioni che sono state sottoposte ad un attacco violento e demotivato”.
Della Vedova prosegue: “Non bisogna dimenticare che i missili partono dalla Russia su scuole, ospedali, centrali elettriche e ferrovie, e non sta accadendo il contrario. Le istituzioni e la popolazione sono sottoposte ad un attacco violento e immotivato, questo è il motivo per cui tutte le democrazie offrono il loro sostegno a Zelensky”.
Video a cura della nostra inviata Luigia Luciani