Guerra in Ucraina, l’Onu oggi si riunirà per dare il voto ad una nuova risoluzione per la pace. Tutti gli aggiornamenti
Nella giornata di domani sarà esattamente un anno dall’inizio del conflitto che ha stravolto l’Ucraina. Ed anche tutto il mondo visto che, fino a quel momento, il problema principale riguardava il Covid. Nelle prossime ore potrebbero arrivare delle novità importanti direttamente dall’Onu. Nella giornata di oggi, infatti, si voterà per una nuova risoluzione che riguarda la pace. Nel frattempo sono arrivate le parole da parte del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Lo stesso che ha dichiarato: “L’invasione e l’attacco della Russia è un affronto alla nostra coscienza collettiva“. Senza dimenticare che, nel corso di questi mesi, si sono sentite voci di un possibile attacco di armi nucleari, tutto questo definito “inaccettabile” e che “è il giusto momento per poter fare un passo indietro“.
In merito ad una risoluzione per la pace ha voluto dire la sua anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani: “Si tratta di una opportunità per dimostrare che i Paesi possono lavorare uniti“. Poi l’invito alle forze russe di ritirarsi e che l’Onu non potrà mai riconoscere l’acquisizione di territori ottenuti con l’uso della forza e della minaccia. Ci tiene a ribadire che il nostro Paese non ha mai cambiato idea e che ha sempre optato per una pace giusta e soprattutto duratura. “Siamo convinti che non possa esserci la pace senza la giustizia in Ucraina. E la giustizia significa il pieno rispetto per l’integrità territoriale dell’Ucraina. I canali di dialogo esistenti che devono essere estesi“.
Non è finita qui visto che il ministro ha continuato dicendo: “In questo anniversario l’Ucraina resiste e noi rimaniamo totalmente solidali con il Paese e la sua gente. Tutto questo è inaccettabile. Devono fermarsi“. Poi un messaggio alla Russia: “Deve rispettare i suoi obblighi che derivano dal diritto internazionale e cessare i suoi attacchi contro i civili. I crimini commessi devono essere puniti“.
In conclusione ribadisce, ancora una volta, la propria sostenibilità nei confronti dell’Ucraina fino a quando sarà necessario. L’Italia, così come altri Paesi, è scesa in primo piano per la ricostruzione della nazione. Come confermato anche in altre occasioni e soprattutto da altri vertici.