E’ passato precisamente un anno da quando la Russia ha deciso di iniziare l’operazione militare in Ucraina. Ecco tutto quello che è successo.
Era la notte tra il 23 e il 24 febbraio quando il Cremlino dava il via all’operazione militare in Ucraina per liberare, almeno secondo le intenzioni di Putin, il Donbass e Kherson. Come ricordato da Avvenire, doveva essere una guerra lampo. Mosca, infatti, aveva ipotizzato di arrivare alla fine del conflitto entro un mese, ma dopo un anno si continua a combattere e non sembrano esserci prospettive di pace.
Da parte di Russia e Ucraina, infatti, non c’è nessuna intenzione di fare un passo indietro e questo rende molto difficile l’apertura di un negoziato per arrivare ad un cessate il fuoco definitivo.
A pagare il caro prezzo di questa guerra naturalmente sono i civili. Secondo quanto riferito dall’Onu, in un anno di conflitto in Ucraina sono morte più di 8mila persone mentre in 13mila sono rimasti feriti. Tra le vittime possiamo contare anche 487 bambini. Si tratta di dati sicuramente sottostimati visto che l’Ucraina, anche per non deprimere il morale dei propri cittadini, non ha mai fornito un dato ufficiale sul numero dei civili che hanno perso la vita in questo conflitto.
Kiev e Mosca, inoltre, non hanno fornito dati sui militari caduti in battaglia. Gli unici numeri che abbiamo in questo caso sono quelli forniti dall’Ucraina sui soldati russi rimasti uccisi in questa guerra, ma si tratta di un dato quasi certamente sovrastimato per dare un segno importante della forza militare.
Naturalmente la guerra in Ucraina ha visto in campo anche diversi comprimari. L’Occidente e la Nato da subito si sono schierati al fianco di Kiev e in questo conflitto anche l’Italia ha avuto un ruolo importante. La posizione di Roma, nonostante un cambio di governo, è stata sempre quella di sostenere il presidente Zelensky in questo conflitto e i viaggi sia di Draghi che di Giorgia Meloni rappresentano una chiara conferma della volontà del governo italiano.
Inoltre, dall’Italia sono stati inviati anche diversi aiuti militari per consentire a Kiev di difendersi dagli attacchi russi. Perché, come confermato anche dal premier Meloni in più di un’occasione, l’obiettivo dell’Unione Europea è quello di aiutare l’Ucraina e non di attaccare Mosca.